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Body Language in a Ruling (traduzione)
Articolo del 16-11-2010 a cura di Tiddi William
Tiddi William

Tag: Crescita personale best practices leadership body language

Daniel Kitachewsky, L3 Francia
 
 
Agli inizi della vostra carriera da arbitri, avrete spesso dato rulings errati. Tutti l’abbiamo fatto. E avrete sicuramente dato rulings che sebbene tecnicamente corretti, non sono stati accettati dai giocatori. Almeno a me è successo. È ancor più frustrante vedere che studiare le regole e le IPG non sembra risolvere il problema. Ma allora cos’è? Per quale motivo i giocatori si appellano ai rulings corretti, o discutono con voi?
 
Lasciatemi mostrare due situazioni immaginarie per illustrarvi il fenomeno:
 
Bob è un arbitro di livello 1 davvero preparato. Ha fatto il 92% al suo esame e tutti rispettano le sue risposte su un forum locale di regole. Ma oggi non è il suo giorno fortunato. Un giocatore lo chiama e chiede “posso attaccare con questa non appena la calo?” mostrandogli la sua Mutavault giapponese. Bob prende la carta, dice “um, no”, e fa per andarsene. Il giocatore si appella al Capo Arbitro.
 
Charlene è un esperto arbitro di livello 2, ma pare che i giocatori non si fidino mai di lei. Oggi, Isaac sta giocando contro Oscar e dimentica il suo Honden of Infinite Rage per un turno, e se ne rende conto mentre sceglie il bersaglio dell’abilità per l’abilità al mantenimento successivo. Isaac chiama l’arbitro Charlene, ci riflette un paio di secondi guardando il soffitto, dopodichè spiega che Isaac deve mettere un’altra istanza dell’abilità in pila. Isaac chiede se va bene bersagliare due volte la creatura 2/2 dell’avversario. Charlene resta perplessa, guarda il Capo Arbitro, poi dice “oh sì, puoi farlo”. Oscar a quel punto inizia a protestare in maniera poco pacifica.
 
Cos’è andato male in questi rulings? Ve lo dico io: il linguaggio del corpo degli arbitri ha mostrato mancanza di sicurezza. Agli occhi dei giocatori, non sono sembrati in grado di gestire la situazione. Bob non ha avuto alcun contatto visivo coi giocatori. Charlene ha praticamente ignorato Oscar. Guardando altrove mentre pensava, e dimenticando di entrare in contatto visivo con entrambi i giocatori, ha rivelato la paura di dare quello che sapeva essere un ruling difficile da digerire.
 
Un professore di psicologia chiamato Albert Mehrabian ha stabilito che nel trasmettere sensazioni e stati d’animo, le parole contano per il 7%, mentre il tono di voce per il 38% e il linguaggio del corpo per il 55%. Esatto, il 93% nella vostra fiducia in quello che dite viene espressa dal vostro linguaggio del corpo e dal tono di voce. Dato che rispondere a una chiamata è una situazione così frequente, è il campo di prova essenziale per allenarsi a mostrare sicurezza e imparare ad ascoltare. Perché parlo di sicurezza e di ascoltare assieme? Perché i due concetti sono fondamentalmente legati. L’uno non può esserci senza l’altro. Sicurezza senza dare ascolto è pura arroganza. Ascoltare senza avere sicurezza significa essere facilmente sottomessi.
 
Ora, cosa distingue un arbitro sicuro di sé da uno che non sa controllare la situazione? Un arbitro sicuro è una persona di cui i giocatori si fidano a prima vista, e i cui rulings accettano il più delle volte senza obiettare poiché dà l’impressione di sapere ciò che fa. Questo non significa che l’arbitro deve imporre il ruling. Al contrario, essendo sicuro di sé, può pensare più tranquillamente e non ha mai timore di spendere qualche istante in più per esser sicuro che il ruling che sta per dare è quello giusto. I giocatori noteranno queste cose, anche solo a livello inconscio, e saranno molto più disposti ad accettare il ruling.
 
Ora vediamo uno per uno gli elementi del linguaggio del corpo importanti nel dare i rulings.
 
 
Posizione del Corpo e in Relazione al Tavolo.
La maggior parte degli arbitri è sufficientemente alta da dover abbassare lo sguardo per guardare i giocatori negli occhi. Dato che molto spesso i giocatori nel fare la domanda staranno guardando il tavolo di gioco, non è sempre semplice entrare in contatto visivo. Ci sono varie soluzioni a questo:
  • Appoggiate le braccia o i gomiti sul tavolo
  • Chinatevi
  • Appoggiate le mani sul tavolo, ma restando leggermente scostati dai giocatori
  • Fate sì che i giocatori vi guardno, ad esempio ripetendo la loro domanda o chiedendo chiarimenti (anche se avete capito perfettamente)
Sceglietene una che si adatti alla situazione e con cui vi troviate a vostro agio. Personalmente finisco per usarle un po’ tutte nelle varie occasioni. Chinarsi può essere adatto a giocatori giovani o principianti, ma non con giocatori esperti che possono usare questo come opportunità per influenzare l’arbitro e per cercare di fargli dare qualche penalità.
 
Non dimenticate inoltre che alcuni giocatori vorranno farvi delle domande in privato. In tal caso, potete suggerirgli di alzarsi e farvela lontano dal tavolo, nel qual caso sarà più semplice mantenere un contatto visivo trovandovi alla medesima altezza.
 
 
Gli Occhi
Il contatto visivo è il mezzo fondamentale per dire “sto ascoltando ciò che dici”. Mentre parlate con qualcuno, guardatelo negli occhi, almeno all’inizio e alla fine della domanda.
 
Quando guardate per terra o guardate il tavolo ma non i giocatori, sembrate poco convincenti e/o non sufficientemente sicuri. I giocatori saranno meno disposti ad ascoltare il vostro ruling e a chiamarvi in seguito.
 
Quando guardate verso l’alto, mostra che state cercando una risposta o, forse, che non ne avete una e state disperatamente cercando qualcosa per uscirne. E intendo uscirne voi, non far uscire i giocatori dall’impaccio. Ricordate, se in qualsiasi momento non siete sicuri di quello che dovete dire, potete sempre dire ai giocatori che volete una conferma e allontanarvi dal tavolo, per così consultarvi con un altro arbitro, controllare un documento, o semplicemente prendervi un istante per riflettere da soli. In questo modo, nessuna fiducia è persa davanti ai giocatori, che continueranno a credere nelle vostre capacità.
 
Un'altra cosa importante è che spesso avrete bisogno di riflettere da soli mentre studiate il tavolo. Finchè restate comunque semi-attivi, toccando e/o leggendo le carte di tanto in tanto, non dovrebbe essere un problema. Pensare ad alta voce può essere d’aiuto in quelle situazioni in cui dovete risolvere una grossa pila o sommare vari numeri per calcolare la forza/costituzione di una creatura. È un po’ meno consigliato quando state cercando di ricordare cosa dicono le IPG.
 
Infine, quando guardate altrove o i vostri occhi vagano per tutta la sala, rivela che non siete davvero interessati nel ruling (non dico che è così, è semplicemente il messaggio che traspare dai vostri occhi, coscientemente o meno). Non è molto divertente parlare con qualcuno che guarda lontano poiché dà l’impressione che non stia prestando attenzione a voi.
 
Quindi, tenete il contatto visivo in tutti i momenti cruciali: quando arrivate dai giocatori, quando ascoltate una domanda o cercate spiegazioni, e quando date il vostro ruling.
 
Se c’è una cosa da ricordare da questo articolo, è proprio questa: assicuratevi di restare sempre in contatto visivo con entrambi i giocatori - quando arrivate da loro, quando li ascoltate, e quando date il vostro ruling.
 
 
La Voce
Una voce tremolante rivela mancanza di sicurezza. Un tono troppo rapido o troppo basso potrebbe essere difficile da comprendere, e i giocatori vi faranno ripetere quello che avete detto. Ecco come adattarsi:
  • Usate un tono più forte se i giocatori si lamentano che non riescono a sentirvi
  • Parlate più piano se i giocatori non capiscono o vi chiedono di ripetere
  • Usate parole e frasi semplici
I giocatori hanno una prospettiva del gioco diversa dalla vostra. Usano termini meno tecnici, più nomignoli per le carte o i concetti e, a volte, semplicemente non conoscono regole particolarmente complesse. Perché parlare di layers quando tutto quello che vogliono sapere sono le dimensioni della loro creatura dopo Giant Growth e Humble? Se usate termini troppo tecnici, correte anche il rischio che il giocatore dica “ok” solo per evitare di sembrare stupido. Aiutateli e assicuratevi che comprendano il ruling. Potete anche chiedergli “capite cosa sto dicendo?” e, dopo aver dato il ruling, andarvene ma restare nei pressi del tavolo per alcuni istanti, per assicurarvi che tutto vada bene.
 
Se non siete sicuri del tono di voce o della scelta di parole da usare, imitate il giocatore con cui state parlando. Usare il suo vocabolario e la sua velocità nel dialogo lo aiuterà a comprendervi meglio. È ancora più importante se il linguaggio che state utilizzando non è la sua lingua madre, dato che potrebbe avere un vocabolario limitato e/o avere problemi a comprendere parlate rapide. Un arbitro sicuro è un arbitro che raramente deve ripetersi.
 
 
Consigli
Sorridete! Un ruling può essere complicato, i giocatori non sempre educati. Ma è ciò per cui siete qui, dunque cercate di rendere l’esperienza più piacevole che potete. Sarete sorpresi di notare quanto spesso la tensione improvvisamente scompare quando sorridete ai giocatori. Calmerà i giocatori aggressivi e rilasserà i giocatori esperti che vogliono una risposta immediata. Ricordategli gentilmente che sì, avranno dei minuti addizionali.
 
Evitate di apparire nervosi con dei tic, agitandovi, o giocherellando con un oggetto. Qualsiasi cosa che distrae i giocatori mentre parlano o ascoltano riduce il vostro impatto. Se devono guardare alle vostre dita che tamburellano sul tavolo, e lo faranno dato che guardare un oggetto che si muove viene fatto inconsciamente, avranno dei momenti di distrazione e magari si perderanno una parola importante. Analogamente, battere nervosamente col piede sul pavimento può far pensare che non siete realmente interessati al ruling, né ai giocatori. Mostrare assoluta calma è un metodo sicuro per assicurarsi l’appoggio dei giocatori.
 
Ascoltate i giocatori senza interromperli. Se siete costretti a interromperli perché entrambi cercano di parlare contemporaneamente, assicuratevi che entrambi abbiano la possibilità di raccontare la loro versione. Una delle cose più frustranti che può accadere a un giocatore è quando sta protestando e l’arbitro si ostina a interromperlo per dargli risposte scollegate o per dirgli che non c’è alcun problema. Se il giocatore si sta lamentando, sicuramente è perché vuole essere ascoltato. Dovete ascoltarlo. Perderete in genere sicuramente più tempo ad interrompere un discorso di una trentina di secondi che a sentirlo fino alla fine.
 
Quando il giocatore finisce di parlare, concordate con lui. Questo eliminerà qualsiasi frustrazione che dovesse avere. A un recente torneo, un giocatore si stava lamentando con me che il suo avversario era così non curante nel pescare, che non si riusciva neanche a capire se pescasse una o due carte assieme. Ho immediatamente confermato che la tecnica dell’avversario era effettivamente poco chiara. E poiché volevo ascoltare anche l’avversario, gli ho chiesto “cosa potremmo fare per evitare che il tuo avversario pensi che stai pescando due carte alla volta?” Una volta ascoltati entrambi i giocatori, questi sono giunti molto rapidamente a una soluzione condivisa (mettere la prima carta del mazzo sul tavolo prima di metterla in mano) e hanno continuato il loro incontro in un’atmosfera rilassata. Tutto questo semplicemente perché li ho ascoltati e loro hanno visto che le loro preoccupazioni erano importanti per me.
 
 
Conclusioni
Se siete amichevoli e sorridenti, se parlate con sicurezza e rispetto per i giocatori - mostrandoglielo fisicamente con il vostro linguaggio del corpo - troverete i vostri rulings molto più semplici. Ricordate quei rulings che erano corretti ma che venivano comunque appellati, perché non eravate abbastanza fiduciosi? Usando questi consigli sono sicuro che sarete molto più efficienti e i giocatori si fideranno maggiormente dei vostri rulings.
 
Vorrei ringraziare Claire Dupré, Sébastien Grass, e Pierre Laquerre per i loro contributi, e Kevin Desprez per la revisione. Siete fantastici!
 
 

Traduzione: William Tiddi, L1
Revisione: Fabio Ivona, L2
Articolo originale qui.