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Intervista a Tex
Articolo del 1-8-2006 a cura di

Ancora non conosco Tex di persona, l’unica cosa che so di lui è che ha una faccia allegra e ricorda vagamente un signorino inglese. So anche che è un arbitro, un Lev 3 di Magic The Gathering. No, meglio, lui è *il* Lev 3.
Il capo arbitro italiano.
Data la distanza che ci separa, lo contatto sul msn di hotmail. Finalmente riesco a parlargli, gli propongo un’intervista in esclusiva per MagicFriends e lui accetta di buon grado, dedicandomi del tempo che francamente non mi aspettavo. Credevo infatti di sbrigare l’intervista in poche ore, un paio al massimo, ma Tex è un tipo disponibile e la chiacchiera spesso prende il sopravvento sull’intervista stessa. Non so quante volte sia stato intervistato in vita sua, so solo che io ho fatto poche interviste e tutte amatoriali, il che mi porta ad essere non poco emozionato. Decido di fare subito la tipica domanda che serve a rompere il ghiaccio, cosa che probabilmente serve più a me che a lui.
HulkSpakk: Chi è Riccardo Tessitori?
Tex: Riccardo Tessitori, conosciuto nel mondo di Magic con il soprannome di "Tex" è un normalissimo ragazzo di 31 anni, di Frosinone (ora), che si diverte a passare belle serate con gli amici. Un giorno gli hanno insegnato uno stranissimo gioco di carte e l'avventura è cominciata.....
HulkSpakk: Quindi possiamo chiamarti tutti Tex?
Tex: Certo
Il ghiaccio è rotto. Ora siamo amici quindi passo a fare lo spiritoso, tanto per dimostrargli che sono un tipo serio, si, ma che so anche divertirmi e divertire la gente con battute intelligenti…
HulkSpakk: e allora dimmi Tex, come sta Kit Carson?
Tex: …
(seguono 40 secondi di pausa riflessiva)
HulkSpakk: Di cosa ti occupi nella vita?
Tex: La mia principale occupazione è la mia famiglia, cioè mia moglie; per me una vita felice parte da un felice rapporto con la propria famiglia (e con gli amici)
Ah, ma forse mi chiedevi del lavoro?
HulkSpakk: anche quello si…
Tex: Fino a poco tempo fa, quando vivevo a Torino, mi occupavo di "progetti di reti di telecomunicazioni"; ora mi sono trasferitò a Frosinone, dove non so esattamente cosa farò...... (skip)
HulkSpakk:Comunque, dichiari di essere sposato e di essere felice. Tua moglie invece cosa ne pensa?
Tex: Mia moglie cosa ne pensa? Io faccio tutto il possibile affinché sia felice e sia della mia stessa idea. Ammetto che i nostri rubinetti perdono spesso, soprattutto quando io sono via e lei è a casa... sarà per quello che è felice? (ovviamente scherzo, il nostro rapporto è splendido)
HulkSpakk: Umm… probabilmente… Ma mi chiedo, se i rubinetti perdono spesso, soprattutto quando tu sei via, quanti idraulici frequentano la tua casa?
Tex: Sulla porta c'è un cartello con scritto "Vietato l'ingresso agli idraulici maschi", dato che io sono molto geloso!! (scherzo, il cartello non c'è)
HulkSpakk: Infatti non lo avevo visto… i tuoi hobby e le tue passioni.
Tex: Le belle serate con gli amici (non importa cosa si fa, l'importante è la buona compagnia). Magic, ovviamente, a cui dedico MOLTO tempo. Il cinema. La moto.
HulkSpakk: che moto è?
Tex: GSXR 600
Tex: una moto piccola…
HulkSpakk: piccolissima
Tex: è una Suzuki stradale del 2002
HulkSpakk: andiamo avanti. Quando hai scoperto Magic?
Tex: La prima partita risale all'anno in cui sono usciti gli Sliver (era l'anno di tempest?); andavo spesso a trovare dei carissimi amici a Perugia e uno di loro era appassionato di Magic. La sera ci mettevamo in quattro intorno a un tavolo, lui tirava fuori quattro mazzi da una scatola di scarpe e ci divertivamo un sacco fino alle 4 di notte (poi si andavano a prendere i cornetti caldi). Ho però iniziato a giocare con le mie carte nell'estate 2001, quando c'erano le carte multicolore di Apocalisse e i draghi di Invasione (la mia prima carta preferita è stato l'Angelo dei Fulmini)
HulkSpakk: quindi il tuo passaggio a judge è stato velocissimo
Tex: Si, ho comprato il mazzo base a maggio, ho giocato i primi tornei sanzionati in luglio/agosto,
il primo PTQ a settembre e sono diventato arbitro a ottobre (appena uscita Odissea)
HulkSpakk: Quale è stato il percorso che ti ha portato ad essere Judge di Livello 3?
Tex: In breve, la passione per il gioco. Oltre a organizzare e ad arbitrare i torneini locali (il primo CC di Rivarolo Canavese!!), ho cercato occasioni per andare a tornei più grossi e lontani.
Per me, all'inizio, i tornei "lontani" erano a Torino (40km), Milano (100km) e Genova (150km). Poi le distanze hanno iniziato ad aumentare, così come è aumentata l'importanza dei tornei, insieme alla mia soddisfazione nel vedere che riuscivo a dare un buon contributo all'ambiente agonistico di Magic in Italia.
HulkSpakk: quindi una carriera arbitrale guidata anche e forse soprattutto dalla soddisfazione di creare un buon ambiente
Tex: Un arbitro è al servizio dei giocatori, certo!
Quando ho iniziato io non esisteva nulla di simile alla lista o al sito ItalianMagicJudges, quindi sono stato un arbitro autodidatta, che cercava il confronto con gli altri.
HulkSpakk: giusto. Come cambiano le soddisfazioni economiche di un Lev 3 che arbitra tornei come PTQ, Gran Prix, Nazionali e Mondiali?
Tex: Sicuramente, più l'arbitraggio sale di qualità, maggiori soddisfazioni economiche si hanno. All'inizio ho fatto vari "sacrifici", come quelli che stanno facendo i L1 più promettenti. Anche io facevo i miei 100-200 km per arbitrare un PTQ, andando in pari con compensi e spese di viaggio.
Poi, avendo quasi sempre il ruolo di HJ ai PTQ, ho migliorato la mia posizione (economica).
HulkSpakk: cifre?
Tex: …dopo i PTQ sono arrivati i tornei a livello internazionale (i primi sono stati i casalinghi GP Napoli 2002 e PT Venezia 2003)
HulkSpakk:Ok, capito in cifre on ti sbottoni…
Tex: Cifre? Vediamo... Di solito l'HJ di un PTQ ha le spese di viaggio rimborsate al 100%, i pasti e un compenso di un box. Alcuni organizzatori prevedono un compenso in contanti, ma la maggior parte preferisce pagare il lavoro degli arbitri in prodotto.
HulkSpakk: (maledetta povertà)
Tex: Quando il PTQ è vicino a casa, la giornata è "abbastanza" breve e il compenso è buono (un box per aver dedicato un'intera domenica a un proprio hobby è un buon risultato). Quando invece il PTQ è lontano, il compenso sembra invece non essere un motivo sufficiente per fare 350+350 km; la passione per il gioco diventa quindi ciò che spinge un arbitro a fare così tanti km e a rimanere così tante ore sveglio. Mi ricordo il PTQ Wizards di Parma di ottobre 2004; la sveglia ha suonato alle 5 e siamo tornati a casa alle 3 del mattino...
Tex: Beh, ora dammi 10 minuti per il caffè e poi sono tutto per te 
HulkSpakk: ma quanti caffè ti bevi? Comunque io vado a prendermi un gelato intanto che tu ti bevi il caffe…
(10 minuti dopo)
Tex: eccomi, bevo solo due caffè al giorno, uno nel latte a colazione e uno dopo pranzo. Il fatto è che mi becchi quasi sempre dopo pranzo, ma prima del caffè
HulkSpakk: ebbè.
Tex: Comunque, le tariffe per gli arbitraggi sono sempre le stesse; l'obiettivo è di trattare tutti gli organizzatori nello stesso modo. Il compenso è quindi fisso (generalmente 1 box). Mentre ciò che cambia sono solo le spese di viaggio (a carico dell'organizzatore). Quindi dal punto di vista dell'arbitro il compenso è fisso. Si può quindi facilmente immaginare che i PTQ sotto casa sono i PTQ più graditi, mentre i PTQ lontani (alcuni anche a più di 3 ore di macchina) sono una grande fatica tenendo conto che l'arbitro dovrebbe essere il primo che arriva e l'ultimo che se ne va.
HulkSpakk: ed un eventuale pernottamento?
Tex: Ai PTQ non è mai previsto il pernottamento, tranne casi eccezionali come Catania o Cagliari
In quei casi si ha sempre un accordo privato tra l'arbitro e l'organizzatore. Per esempio, all'ultimo PTQ di Catania, ho accompagnato l'Head Judge (Cristiana) e le spese di albergo sono state a nostro carico (ne abbiamo approfittato per passare il weekend a Catania). Economicamente quel PTQ è stato una grande perdita (vuoi una stima? anche vendendo i box ricevuti, il passivo supera i 200 euro), ma una bella vacanza.
HulkSpakk: subentra la passione quindi, e una sorta di "responsabilità" che deriva dell'essere Lev 3…
Tex: beh si, le tue parole descrivono molto bene ciò che spinge ad arbitrare lontano. Diciamo che abbiamo "forzato" un weekend di vacanza a Catania, avendo una parte delle spese rimborsate grazie al PTQ (si, detta così suona meglio.)
Tex: La passione all'inizio e, una volta intrapresa la via dell'arbitraggio "professionale", anche la responsabilità. Infatti, non è possibile essere L3 o superiore oggi, se non ci si fa carico di un minimo di responsabilità
HulkSpakk: Credo che la passione può esser messa in difficoltà da situazioni imbarazzati o sconvenienti, fuori dalle solite "righe". Litigi e incomprensioni spesso portano allo sfacelo o ci si avvicinano. Pertanto mi chiedevo se ti è mai capitato di litigare con lo staff arbitrale di cui hai fatto parte, durante lo svolgimento di un Torneo rilevante.
Tex: Sicuramente alcuni arbitri volenterosi hanno interrotto il loro cammino per "colpa" di alcuni problemi durante i tornei. Durante un torneo non ho mai avuto problemi con lo staff arbitrale, né con l'organizzatore perché, per fortuna, tutto lo staff ha sempre come obiettivo la buona riuscita del torneo e, in caso di opinioni diverse su come gestire una situazione, la decisione finale spetta all'HJ di quel torneo e, quando non sono HJ e non sono d'accordo con una certa decisione, accetto serenamente lo "stile" del mio HJ.
HulkSpakk: cosa intendi con l'affermazione "Sicuramente alcuni arbitri volenterosi hanno interrotto il loro cammino per "colpa" di alcuni problemi durante i tornei." ?
Tex: Capita a volte che ci siano problemi con i giocatori. L'ultimo esempio capitato a me è stato descritto nel report di Manfredini (lista IMJ e sito IMJ). In rare occasioni ci sono giocatori che non hanno intenzione di rispettare le regole. Per l'arbitro queste sono le situazioni più difficili, perché di scontro e di mancanza di rispetto per il lavoro che si sta facendo. Sono quindi pochi gli arbitri che hanno voglia di gestire circostanze come queste...
HulkSpakk: il tizio che ti ha sbraitato in faccia. Ti va di raccontare l'episodio?
Tex: Io non mi creo nessun problema nel gestire anche i giocatori difficili, proprio perché sono sicuro e deciso nel lavoro che svolgo e ritengo che sia mio dovere gestire soprattutto i giocatori difficili. Vuoi maggiori informazioni sull'episodio? Ti rispondo con un discorso in generale, sui giocatori nuovi ai PTQ.
HulkSpakk: ok.
Tex: I principali problemi ai PTQ e ai regionali sono dovuti all'incontro tra giocatori esperti e giocatori inesperti; spesso ci sono fraintendimenti o, nella maggior parte delle volte, scarsa conoscenza delle regole di torneo da parte dei giocatori inesperti. In alcune occasioni c'è però la non volontà da parte dei giocatori nuovi di rispettare le regole. Un esempio pratico: "Il turno termina tra 50 minuti, potete iniziare"..... Manca un giocatore al tavolo, che è andato in bagno; che succede a un PTQ?
Tex: Game Loss. Torna il giocatore, gli viene comunicata la penalità (che il 99% dei giocatori di PTQ conosce); il giocatore si incazza. E si incazza perché nei tornei della sua cittadina queste cose non succedono.
HulkSpakk: eheheh…
Tex: Allora l'arbitro prova a spiegare con calma come funzionano le cose ai tornei più grandi. Quando il giocatore continua a lamentarsi anche dopo la spiegazione, l'arbitro non è sicuramente contento delle condizioni in cui si trova a lavorare....
Tex: Cosa si può fare?
HulkSpakk: uccidere?
Tex: creare un dialogo tra tutti gli arbitri italiani, in modo che tutti i giocatori siano a conoscenza di quelle regole che assicurano a tutti di passare una bella giornata a un torneo.
Tex: oppure uccidere, si 
HulkSpakk: l'omicidio la prendiamo come ultima risorsa però. Sai, la galera...
Tex: Per fortuna sono rarissimi i giocatori che esagerano; l'ultimo, quello del PTQ di Firenze, ha cercato di intimidire me e Cristiana Dionisio, dicendo due volte "Stai attento, perché io ho quattro negozi e sono amico del Tolle"
HulkSpakk: lol. Anzi, Toll.
Tex: Ora spero che leggere queste righe faccia capire a tutti la gravità della situazione capitata a Firenze.
HulkSpakk: (questa battuta non la ricopierò)
HulkSpakk: Tornando a noi, l’aneddoto più divertente a cui hai assistito da arbitro? Sai, quella cosa che ti è capitata e che racconti agli amici al bar…
Tex: uhm.... PT Atlanta a squadre. Discorso iniziale dell'Head Judge (Sheldon Menery). Mi chiama Antonino DeRosa e in italiano mi chiede "Tex, durante il draft, quando devono scegliere i nostri avversari...."
Tex: "...posso alzarmi in piedi sulla sedia e ballare la Macarena?"
HulkSpakk: loooooooooooooooool
Tex: Io scoppio a ridere e, quando mi riprendo, gli chiedo gentilmente di fare queste domande in un momento diverso rispetto a quando TUTTA LA SALA è in silenzio!
HulkSpakk: che livello è sto judge?
Tex: L'HJ? quinto, come tutti gli HJ dei PT
HulkSpakk: cazz
HulkSpakk: figo
HulkSpakk: una specie di dio
Tex: 
HulkSpakk: tu punti al lev 4?
Tex: E' una domanda dell'intervista?
HulkSpakk: fa differenza?
Tex: Per l’intervista c’è la risposta diplomatica ed evasiva. Il L4 sarebbe per me una grande soddisfazione e un grande riconoscimento del lavoro svolto. La decisione spetta al coordinatore mondiale degli arbitri; il processo di avanzamento è sicuramente molto diverso rispetto all'esame da L1
HulkSpakk: immagino e a tal proposito passo ad un'altra domanda. Come avviene il passaggio da L1 a L2 e da L2 a L3?
Tex: Il passaggio da L1 a L2 è incentrato sull'esperienza ai tornei (tornei del livello dei PTQ intendo), sull’inserimento nella comunità italiana e sulla capacità di relazionarsi con gli altri arbitri e con i giocatori. Se il L1 deve essere il riferimento per i giocatori, il L2 deve essere il riferimento dei L1, no?
Tex: Per quanto riguarda il passaggio da L2 a L3 i requisiti necessari sono esperienza internazionale, ottima conoscenza delle regole, professionalità; un L3 deve rappresentare l'esempio da seguire, e deve avere capacità di gestione di ogni situazione di torneo, sia con i giocatori che con gli arbitri, ruolo attivo nella comunità internazionale, capacità di esaminare e guidare gli aspiranti arbitri e gli arbitri che desiderano passare di livello.
Tex: Quest'ultimo punto è probabilmente quello più importante e più difficile da raggiungere ed è spesso la causa di fallimento negli esami.
HulkSpakk: la capacità di esaminatore?
Tex: Sia di esaminare i candidati che di guidare gli arbitri nel modo giusto. Immagina di essere a un torneo insieme ad altri 10 arbitri. A fine giornata un BUON arbitro deve essere in grado di segnalare un pregio e un difetto di ogni altro arbitro. Questo serve a migliorare e viene espressamente richiesto ai tornei internazionali, dove il miglioramento della comunità arbitrale viene considerato un obiettivo primario.
HulkSpakk: Hai detto che sei l'esaminatore spesso, di giocatori che vogliono diventare arbitri. Sicuramente ce ne saranno tra quelli che leggeranno questa intervista. Consigli particolari??
Tex: Il consiglio principale per superare l'esame è di presentarsi preparati e non di "tentarlo"; ottimi consigli pratici li trovate nella sezione Bibbia / Diventare Arbitro del sito IMJ. Il consiglio principale per chi sta pensando di fare l'arbitro è di provare ad arbitrare qualche torneo, in modo da capire se è un'attività che piace oppure no. Penso che ognuno debba fare ciò che più piace e penso che sarebbe un peccato fare un lavoro che non soddisfa; quindi il mio consiglio più sentito è "Provate, se vi piace andate avanti con passione; se non vi piace, nessun problema, giocare è ancora più bello".
HulkSpakk: ti sono mai capitati all'esame, giocatori che volevano diventare arbitri per motivazioni particolari?
Tex: Cosa intendi per "particolari"?
HulkSpakk: Ti faccio un esempio: da me viene un giocatore e mi dice che vuole diventare judge di magic gli chiedo come mai e lui mi fa "così anche io prendo premi" e io sorridendo "che premi?" e lui “quelli che prendono gli arbitri come te” e io rido. E gli dico che non ci sta un lira nemmeno adesso che non è più la moneta di stato…
Tex: Più o meno, i candidati al L1 che ho esaminato sono stati 200; direi che il 30% di loro non aveva veramente intenzione di essere arbitro. Alcuni di loro volevano solo verificare la loro conoscenza delle regole e sono stati pienamente soddisfatti dall'indirizzo da cui scaricare il Delphi test. Altri (pochi) erano interessati alla famosissima Balance FOIL e ho cercato di far capire loro che la Balance foil era una briciola in confronto a un viaggio per arbitrare i mondiali in Giappone.
Altri volevano solo potersi bullare con gli amici. Altri volevano poter organizzare un Campionato Cittadino, ma erano senza arbitro… Comunque, ho sempre trovato davanti a me bravi ragazzi; non c’è mai stato nulla di peggio di una scarsa motivazione.
HulkSpakk: questa ultima motivazione non è malvagia
Tex: Se ci sono più arbitri che si alternano (giocando anche il cittadino) è un'ottima cosa; un esempio è Novara, che ha vari arbitri che sono tutti ottimi giocatori. Se invece è l'organizzatore che viene da me e mi dice "Mi fai arbitro,così posso segnare il mio nome per il CC" non va bene. E il motivo per cui non è corretto questo comportamento è soprattutto nei confronti degli organizzatori che devono chiamare (e pagare) un arbitro certificato da un'altra città. Certificare un arbitro non preparato è per me un segno di mancanza di rispetto nei confronti dei veri arbitri. A nessuno deve essere regalata la certificazione arbitrale.
Tex: Io dico che non è necessario un arbitro certificato per avere un torneo sanzionato
HulkSpakk: quali sono gli L1 di spicco in Italia?
Tex: Tra i migliori L1 ci sono alcuni ragazzi che sosterranno il test in occasione del GP di Bologna e dei Nazionali di Roma: Sandro Manfredini, Stefano Candini e Salvatore La Terra. Altri ragazzi stanno invece completando la loro preparazione ed è necessario che lavorino insieme ad arbitri più esperti, possibilmente anche arbitri stranieri;fra di loro ci sono Fabrizio Maffei, Simone Zanella, Alessandro Storchi, tutti convocati per il GP Bologna (Ormai passato^^ NDR). Altri ottimi L1 saranno invece convocati per i Nazionali, di cui l'elenco degli arbitri non è ancora ufficiale
HulkSpakk: Cambiando argomento, quale è la forza di Magic rispetto agli altri giochi di carte collezionabili?
Tex: Quali sono gli altri giochi di carte collezionabili?
HulkSpakk: 
Tex: A parte gli scherzi... Magic sfrutta la forza della sua ambientazione nel mondo fantasy (con le ultime puntate su Giappone e la futura Russia), l'estrema complessità di gioco, l'enorme variabilità di situazioni... E' un gioco molto affascinante, in continuo sviluppo e "rinnovamento" che ha i suoi appassionati a livello amatoriale e a livello agonistico. Penso che questi due aspetti, estremamente diversi fra loro ed entrambi ben curati, permettano al gioco di continuare a fiorire negli anni. Se ci fosse solo uno dei due possibili aspetti (amatoriale o agonistico), Magic sarebbe un "qualsiasi gioco di carte" (BRRRR)
HulkSpakk: condivido, ma mi chiedo: la complessità del gioco non dovrebbe rappresentare un freno? Tutti gli altri giochi di carte collezionabili sfruttano la "semplicità" nel regolamento, mentre magic diventa sempre + complesso.
Tex: A molti ragazzi piace proprio la complessità. Conosci un gioco più complesso di Magic? A quale gioco possono quindi appassionarsi i ragazzi che cercano la complessità?
HulkSpakk: parli di complessità, ma molti giocatori navigati sostengono che blocchi come Mirrodin e Kamigawa siano fatti più per invogliare i bambini al gioco, che per i giocatori più esperti. Pare che questo non piaccia molto a questi ultimi. Cosa ne pensi?
Tex: Penso che ci saranno sempre le persone che si lamentano...
Tex: Lascio ai giocatori la discussione su "gioco che premia i più forti" / "gioco che premia i più fortunati".
HulkSpakk: Da qualche anno Magic è sfociato su internet con centinaia tra siti, forum e chat. Molti giocatori si incontrano su portali on line x giocare. Si fanno tornei veri e propri con premi annessi. Credi che questo possa far mutare il gioco organizzato?
Tex: Il gioco on line è, nel bene e nel male, uno sviluppo naturale del gioco reale. Le tecnologie permettono anno dopo anno di mettere in contatto le persone (come noi adesso, su MSN). Molti preferiscono il gioco online, che aiuta soprattutto chi vive lontano degli altri. Molti altri invece preferiscono il contatto umano e il gioco reale. A chi pensa "Potrebbero diminuire i tornei reali" vorrei rispondere con la domanda:
Tex: E se invece il gioco online facesse aumentare i tornei reali? Proviamo a pensare un attimo a cosa sarebbe Magic senza Internet...
Tex: ...
Tex: ...
Tex: Un "qualsiasi" gioco di carte, no?
HulkSpakk: Quindi cmq sostieni che lo sviluppo del gioco dal punto di vista informatico possa solo giovare a magic..
Tex: Si, diciamo di si...
Tex: Io sono al 100% sostenitore del contatto umano, quindi ho il naturale timore che il gioco online cancelli il gioco reale; credo però che il gioco online possa aiutare il gioco reale.
HulkSpakk: Ma se magic è effettivamente in crescita, forse il gioco on line aiuta, o al massimo, non danneggia...
HulkSpakk: Cosa pensi del mercato italiano di Magic, se rapportato a quello americano?
Tex: Saltiamo la domanda, non ho elementi per dare una risposta decente. Non posso dire "Che me frega?". Non mi va di parlare di prezzi. Non mi va di parlare della diversa gestione del mercato e del gioco organizzato. Insomma, non me ne frega nulla 
HulkSpakk: ahahah!
HulkSpakk: E il tuo rapporto con la wizards italia?
Tex: Essendo uno tra i principali arbitri italiani, ho un contatto continuo con l'ufficio locale. Collaboriamo bene, soprattutto per le questioni arbitrali. Ci conosciamo di persona, già da prima che Davide (Bonati, conosciuto come "Il Tolle", il capoufficio OP, Organized Play, NdR) e Enrico (Boccabianca, coordinatore DCI e supervisore degli arbitri per l'Italia, NdR) andassero a lavorare per la Wiz.
HulkSpakk: Ultima domanda e concludiamo. Ci descrivi una giornata tipo all'interno dell'ufficio wizards?
Tex: Ehi, ma io non sono all'interno dell'ufficio; sono una "qualsiasi" persona che non lavora in Wizards!
HulkSpakk: si lo so, ma ci sarai andata almeno una volta 
Tex: A parte i draft con le espansioni che noi non abbiamo ancora visto, non so cosa facciano...
Tex: (questa battuta la puoi scrivere) LOL

Si conclude qui l’intervista a Riccardo Tessitori. Devo dire che sono rimasto davvero sorpreso dalla disponibilità di quest’uomo. Gentile e disponibile, disposto al dialogo e soprattutto capace di sopportarmi. Credo che questa intervista arricchirà diversi lettori, come ha sicuramente arricchito il Judge che è in me. Lo ringrazio a nome di tutto lo Staff e l’utenza di MagicFriends.
Alla prossima Tex!