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Introducing the Squads (traduzione)
Articolo del 10-2-2012 a cura di Franco Lamberto
Franco Lamberto

Tag: Arbitrare Tornei best practices logistica REL Competitive GP

di Damian Hiller, L4 Argentina


Introduzione alle Squadre

Già da alcuni anni la struttura dei team per gestire i compiti che i Judge hanno ad un evento è stata ben definita, con Paper, Deck Check, Logistica, e l’occasionale Feature Match team. Certamente, da evento ad evento, potrebbero esserci alcuni miglioramenti qua e là, esperimenti che sia gli Head Judge o anche i team leader vogliono provare, e alcune funzioni o compiti aggiunti o rimossi nel passare del tempo. Adesso, lasciate che vi presenti il nuovo materiale in magazzino: gli Squad Team! Ora non fraintendetemi. Questo non è necessariamente nuovo, dato che è già stato usato in passato, come al GP Sao Paulo, al Gp Philadelphia, e più recentemente al GP Gothenburg, e quindi non è stato ancora diffuso. Vediamo se questo articolo può risolverlo! Anche se questo articolo è focalizzato sul punto di vista del Team Leader, aggiunge anche validi punti di vista dalle prospettive dell’Head Judge e degli Squad Leader, che mi hanno aiutato non solo ad avere migliori idee in materia, ma mi hanno anche aiutato ad avere successo nel svolgere il mio compito. Ringraziamenti speciali a Scott Marshall, Adrian Estoup, David De La Iglesia e Sebastian Pekala per i loro input sulle loro esperienze nei vari ruoli coinvolti in questa struttura e Carlos Ho e Jurgen Baert per la lettura di verifica!


Un po' di semplici conti (o solo una scusa per giustificare tutto ciò)

Prima di parlare di come è esattamente la struttura delle Squad, credo che si debba pensare all’evoluzione dei team, in particolare dei team Deck Check, che sono i team dove la struttura a Squad è usata da più tempo.

Facciamo un po’ di conti (lasciatemi dire a priori che questi non sono conti matematici — non sono un matematico e questo lo dimostrerà del tutto. È solo una maniera di vedere le cose in modo logico): in un “regolare” PTQ constructed, di diciamo 100 giocatori, vi troverete con uno staff di circa 5 Judge e molto probabilmente l’HJ distribuirà i 4 Judge in due team per Paper e Deck Check. Adesso pensiamo ad un evento più grande, con un qualcosa come 10 persone nello staff per 300 giocatori. Probabilmente l’HJ assegnerà tre o quattro persone al team Paper e sei o sette persone per il Deck Check.

Adesso, perchè abbiamo team bilanciati per un piccolo-medio torneo, ma appena il torneo diventa più grande i numeri diventano sbilanciati? Questo perché il numero di persone richiesto per ogni team è collegato in maniera differente al numero di giocatori. Potremmo dire che si ha bisogno approssimativamente di un membro del team Paper per ogni pairing board o name range, più uno o due per tagliare le slip mentre i pairings vengono appesi. Adesso, per il controllo mazzi avete bisogno di contare ogni decklist all’inizio del torneo (e aver finito entro il round 2!), e poi fare controlli mazzi ogni turno, cercando di coprire almeno il 10% dei giocatori totali all’evento. I conti richiesti per tutto ciò mi farnno esplodere sicuramente la testa, ma almeno per il primo compito (contare), si capisce perché si abbia bisogno di più e più persone nel team dei Deck Check. Questo è esattamente quello che accade a tornei sempre più grandi come Pro Tour e GP, dove si ha bisogno di una squadra numerosa per i controlli mazzo.


Team multipli vs. un team numeroso

Per arginare il problema dei team Deck Check che diventano sempre più grandi, gli HJ hanno usato due differenti soluzioni. La prima è solamente una derivazione del sistema usuale, che significa avere un team Deck Check molto grande con un singolo team leader. Questo ha sia punti positivi che negativi. Di positivo ha che porta consistenza a tutte le procedure dell’intero team, come ad esempio il limite di tempo. Compiere decisioni è più semplice, poiché c’è solo un team leader e la comunicazione tra l’HJ e il TL, come anche con i team leader degli altri team, rimane semplice, sempre per il fatto di non avere troppe persone coinvolte. Di negativo ha che avere solo un Judge che ne gestisce altri 15 circa rende la gestione del team stesso più difficile. Passare istruzioni diventa un problema perché non si sa dove siano tutti (se siete come me, sarete abbastanza fortunati se vi ricorderete i nomi di tutti i membri del vostro team alla fine della giornata, e questo considerando che ognuno di loro utilizza le targhette con il nome!), l’interazione personale che avete con ogni membro è molto ridotta perché dovrete essere qua e là tutto il tempo, ecc. Alla fine non sarete realmente un leader, ma più un coordinatore e il team finisce con il soffrirne. Invece di essere un grande team, finirete con l’essere molte persone a cui capita di fare dei controlli mazzo. Questo modello colpisce duramente una delle basi o obbiettivi del Programma arbitrale quando si lavora in più persone: l’idea di un gruppo di Judge che lavorano insieme da vicino, in modo da imparare l’uno dall’altro e da scrivere review significative. Tutto ciò diventa veramente complicato con team più grandi di sei o sette persone. È lontano dall’ideale, ma sicuramente una valida opzione.

L’altra opzione, probabilmente la cosa più sensata da fare, è dividere i team grandi in team più piccoli di grandezza gestibile (da cinque a sette persone, come i team che svolgono altri compiti) e poi avere più team per il controllo mazzi. Questa è la soluzione più comune usata attualmente sia ai PT che ai GP, ognuno con due (o tre, o anche di più, se divisi correttamente!) di questi team per il controllo mazzi, ognuno con il suo Team Leader. Tutto ciò suona bene, no? Bene, non troppo. Anche se risolve molti dei problemi che i singoli team grandi hanno, ha un costo (principalmente, quelli che erano i punti forti della sua controparte): avere tre persone diverse che gestiscono gli stessi compiti porterà certamente ad un certo punto a qualche inconsistenza, ad esempio una procedura qua e una là dipendenti dalle convinzioni di ogni team leader. Sicuramente la comunicazione dovrebbe essere la chiave qui, ma se ci sono due (o anche tre!) opzioni differenti, chi decide? L’HJ? Uno dei team leader (forse perché aveva il compito di guidare gli altri due, o solo grazie alle sue più forti capacità di leadership)? Sicuramente questa struttura diminuisce l’indipendenza del team leader. Questo può essere tradotto in molti altri aspetti in cui deve essere presa una decisione e, quando inizi a disperdere e incrementare il numero di persone che devono decidere, le decisioni diventano più difficili da raggiungere e la burocrazia aumenta. Questo crea un altro problema, ovvero lo staffing. È diventato comune soprattutto ai PT e ai GP (giorno uno del suddetto) di avere L3 come team leader. Questo non è necessariamente perché gli L2 non possono farlo; di per sé ci sono molti L2 esperti che sono più che capaci e a cui capita di svolgere questo compito di tanto in tanto, ma è principalmente dovuto alle necessità dell’evento (come ad esempio mancanza di L3), e a questo sistema che ha bisogno di due ulteriori team leader. Avere molti team leader diventa un problema anche per l’HJ, che adesso deve gestire circa cinque team leader, e conseguentemente impiegare più tempo per gestire i propri leader. Tuttavia, i vantaggi di questo sistema superano quelli del sistema a team singolo, sebbene ogni tanto, specialmente nei tornei molto numerosi o in eventi dove lo staff di alto livello non è abbondante (come succede sempre più spesso ai GP in America e in Europa), i problemi di questo sistema vengono alla luce.


Il sistema degli Squad Team

Siamo finalmente arrivati al vero punto di questo articolo: la struttura degli Squad Team. Di base è una derivazione, una combinazione, una elaborazione, e molte altre –azione degli altri due sistemi, che cerca di trarre beneficio dalle migliori qualità di ognuno, presentandone alcune peculiari e, ovviamente, anche alcuni peculiari problemi da gestire. Cercherò di spiegare tutto questo qui per referenza futura per coloro che si troveranno in questa posizione.

Prima di tutto, c’è solo un singolo grande team (pertanto ha solo un singolo team leader) che è suddiviso in Squad, ognuna con il suo Squad Lead. Gli squad lead sono lì principalmente per aiutare il team leader a fare lavorare il team, essendo loro i leader delle suddivisioni fatte all’interno del team.

Parliamo di nuovo dei punti di forza e di debolezza di questo sistema come abbiamo fatto per gli altri due: un solo team leader significa che non dovrebbero esserci discrepanze di valutazione all’interno del team, e la comunicazione con l’HJ e anche con i team leader degli altri team diventa più semplice, con un solo team leader che gestisce l’intero team Deck Check. All’interno del team la comunicazione è semplificata dall’opportunità di passare un messaggio agli squad lead, lasciando che questi spargano il messaggio fra le loro squadre. Mentre il team lavora come una singola unità per il resto del torneo, può lavorare ogni tanto come team indipendenti, quindi massimizzando l’utilità di avere team multipli quando ce n’è bisogno, ed essere un solo team quando c’è bisogno della sua forza unita. In più, avere solo un team leader con due o tre squadre riduce il bisogno di arbitri di L3. Adesso non fraintendetemi: gli squad lead possono essere L3, e anche il team leader può essere L3. Certamente questa struttura crea molte possibilità di crescita e miglioramento per i L2 che possono essere assegnati come squad lead, quindi dando loro l’esperienza di mostrare e testare le loro abilità di direzione, mentre sono lo stesso osservati da un L3 che non può solo correggerli se vanno fuori dalla via desiderata, ma anche dare loro un feedback prezioso per il loro lavoro. Abbiamo menzionato che nella struttura a singolo team la presenza del team leader per ogni persona è molto limitata. Mentre questo è ancora vero, l’ammontare di interazioni tra il team leader e il squad lead significa che, come minimo, questi squad lead avranno un po’ di appropriato mentoring; in più, il team leader ha abbastanza rimpiazzo per poter fare andare avanti le cose da sole con il supporto dei propri squad lead, e può impiegare più tempo parlando con gli altri membri del team o senza preoccuparsi di dettagli minori.

Adesso è tutto bello e semplice e abbiamo trovato la struttura da sogno? Non del tutto. Ogni sistema ha le sue debolezze e questo non è differente. Il più grande problema che abbiamo trovato finora è la comunicazione. Principalmente quello che questo sistema crea è, in qualche maniera, un nuovo livello nella gerarchia dei team; quindi cosa ci si aspetta e cosa non ci si aspetta dai squad lead deve essere spiegato chiaramente e approfondamente. Prima di tutto, deve essere chiaramente espresso a ogni membro del team che c’è ancora solo un team leader. Sebbene il team leader potrebbe voler delegare e dare agli squad lead un po’ di spazio per l’auto-motivazione, c’è bisogno di sapere chiaramente chi sta guidando il team, non solo per far sapere agli squad lead dove le loro responsabilità cominciano e finiscono, ma anche perché gli altri membri del team lo capiscano. Come team leader è importante far sapere esattamente agli squad lead cosa voi vi aspettate e non vi aspettate da loro, ad esempio che tipo (o che ammontare) di leadership e decision-making vi aspettate da loro (o no), in modo da essere chiari sulle responsabilità di cui si preoccuperà il team leader, quali saranno condivise, quali saranno delegate, ecc.


Meno teoria, più pratica

Come in ogni altro team è importante mantenere l’attenzione su chi è responsabile di cosa, in modo da non generare confusione. Il team leader ha la sola responsabilità di assicurare che l’intero team sia gestito correttamente, ed è lui che interagisce direttamente con l’HJ e con gli altri team leader. Il team leader decide e istruisce l’intero team su cosa farà in quel giorno. Per esempio, per il team Deck Check: quanti controlli si devono fare ogni round, quanti controlli mid-round, dove i controlli saranno fatti e dove tenere le liste dei mazzi, il tempo massimo per svolgere il controllo, in quale round i judge hanno la pausa pranzo, e quanti di loro insieme. D’altra parte, gli squad lead sono coloro che decideranno ogni turno quali dei propri membri della squadra faranno una determinata cosa. Oltre alla pausa pranzo (che richiede più coordinazione e pianificazione con gli altri team), gli squad lead hanno il compito di assegnare piccole pause ai membri della squadra, mentre i team leader si assicureranno che gli squad lead si ricordino di gestire le pause. Le decisioni vengono lasciate al team leader, che dovrebbe prima discutere di esse con gli squad lead, incoraggiandoli a suggerire come agire, ma alla fine è compito del team leader prendere la decisione definitiva.


Ultime considerazioni

Sono stato molto fortunato ad essere già stato due volte team leader di una struttura a squadre, sebbene io speri che con il tempo sempre più persone acquisiscano esperienza con questa struttura. Dal mio punto di vista, se la comunicazione è chiara e voi parlate regolarmente ai vostri leader per controllare non solo cosa stiano facendo, ma anche come si sentano nella loro posizione, tutto andrà bene. Come per il ruolo di team leader, la cosa più importante da ricordare è mantenere un buon equilibrio tra la struttura a team singolo/multiplo, e propendere per l’una o per l’altra a seconda del bisogno. Probabilmente (è solo un idea) se il team leader ha uno stile più micro-manageriale, per cui preferisce essere il fulcro al centro della maggior parte delle operazioni, questi spingerà di più il team verso la struttura a team singolo, mentre, se al contrario il team leader ha più un approccio basato su obbiettivi, propenderà probabilmente di più verso il paradigma a team multipli (si, ho desiderato per tutto l’articolo di usare questa parola, paradigma . . . così sembra che io conosca molti termini accademici, giusto?). Qualsiasi tipo di team leader sia designato, la comunicazione sarà la chiave per rendere sia il team che i singoli membri felici dopo un bel giorno di lavoro.

Mentre questa è ancora una struttura in sviluppo, le impressioni che ho avuto finora e le idee derivate da esse mi fanno pensare che, con più pratica e menti applicate ad essa, potremmo assistere a una nuova maniera di gestire i team che possa essere aggiunta all’arsenale degli HJ, a seconda degli interessi personali, dello staff disponibile, e del contesto. Non è certamente il Santo Graal, perché questo sistema ha i suoi problemi di divisione di responsabilità e di gerarchia aggiunta, ma offre altri vantaggi che non possono non essere considerati.

Il programma arbitrale è in continuo cambiamento, e nuove idee arrivano periodicamente. Io spero che tutti voi possiate utilizzare la struttura a squadre prima o poi, così potremo ridefinirla e rifinirla per continuare ad affrontare i bisogni del nostro gioco, delle nostre persone, della nostra Famiglia.

Grazie della lettura.
 



Traduzione: Lamberto Franco, L1.
Revisione: Fabio Ivona, L2.
Articolo originale qui