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Shadowing (traduzione)
Articolo del 13-11-2015 a cura di Racca Alberto
Racca Alberto

Tag: Level Up Livello 2 Shadowing Procedure Mentorship Comunita

Shadowing

 

 

 

Articolo consigliato per la preparazione all'Esame da L2

Una delle tecniche più efficaci che è stata sviluppata negli ultimi anni per aiutare a formare gli arbitri è il concetto di “shadowing”. Se sei stato ad un evento importante negli ultimi anni, dovresti esserti fatto un’ idea su cosa sia.

In poche parole, quando un arbitro si appresta a dare un “ruling” o risponde ad un giocatore, un altro arbitro nei pressi dovrebbe seguire, osservare, imparare e fornire opinioni. Ho appreso per la prima volta di questa pratica quando è stata spiegata allo staff all’inizio di un Grand Prix molti anni fa. Da allora il processo si è diffuso molto ed è stato standardizzato. Ora prima di un evento importante, lo staff riceve un documento illustrativo su cosa lo “shadowing” sia e come si fa. Tuttavia c’è molto di più da sapere sullo “shadowing” di quanto c’è scritto in questo documento. L'obiettivo di questo articolo è quello di fornire una spiegazione più approfondita su cosa lo “shadowing” sia, come farlo, e fornire anche consigli pratici per tutti gli arbitri, anche per coloro che lo fanno già da molto.

 

Il Concetto       

In poche parole, “shadowing” consiste nell’ osservare quando un altro arbitro dà un “ruling” o in qualche altro modo interagisce con un giocatore e prendere mentalmente nota di ciò che succede. L’obiettivo principale risiede nel fatto che sia l’arbitro che fa lo “shadowing” sia l’arbitro oggetto di “shadowing” possano apprendere l’uno dall’altro. L’arbitro che fa “shadowing” dovrebbe osservare come l’altro arbitro risponde a questa chiamata, vedere se può apprendere qualcosa e fornire un parere su ciò che è accaduto. Dopo che il “ruling” è stato dato, i due arbitri dovrebbero discutere su ciò che è successo. Questo mini-dibattito solitamente si fa subito dopo la chiamata, ma può anche essere tenuto più avanti nel tempo. A volte il “feedback” potrebbe essere solamente “Ottimo lavoro”. Altre volte, l’arbitro che fa “shadowing” potrebbe avere dei punti da sottolineare o avere dei dubbi riguardo a come il problema è stato gestito.       

Il concetto generale sullo “shadowing” è piuttosto semplice da capire: tuttavia, ci sono alcune cose da tenere a mente mentre lo si fa. L’arbitro che fa “shadowing” dovrebbe essere molto attento a ricordarsi che non è lui che ha risposto alla chiamata. I giocatori e gli spettatori dovrebbero rivolgere dubbi e opinioni all'arbitro che ha preso la chiamata. Se un giocatore inizia a parlare o a riferirsi all’arbitro che fa “shadowing”, quest’ultimo dovrebbe indicare l’altro arbitro che ha preso la chiamata, dicendo qualcosa del tipo: “Dovreste parlarne con lui, io sono qui solo per osservare.” Quando si da un “ruling” la cosa migliore è che tutte le informazioni arrivino ad un solo arbitro. Questo minimizza la possibilità di problemi di comunicazione o confusione. Detto questo, ci sono delle eccezioni. Se una situazione diventa complicata o agitata, l’arbitro che fa “shadowing” potrebbe assumere un ruolo più attivo. Ad esempio, nel caso in cui sia necessario parlare con i giocatori o gli spettatori coinvolti in maniera separata. Tuttavia per la chiamata tipica l’arbitro che fa “shadowing” non dovrebbe assumere un ruolo attivo con i giocatori.               

               

Durante lo Shadowing       

L’arbitro che fa “shadowing” dovrebbe concentrarsi sull’altro arbitro e non sui giocatori. Per fornire un “feedback” dovrai sapere cosa l’altro arbitro abbia fatto e cosa no. Tieni a mente che non è richiesto fornire una valutazione completa dell’altro arbitro dopo aver fatto “shadowing” una sola volta. Potrebbe essere utile provare a concentrarsi su una o due aree specifiche, come la capacità di comunicazione, quella di tenere sotto controllo la situazione, oppure l’attenzione ai dettagli o la conoscenza delle regole.       

Anche se è molto importante che l’arbitro che fa “shadowing” non interferisca con il “ruling”, se l’arbitro che fa “shadowing” ritiene che si stia facendo uno sbaglio, dovrebbe intromettersi per impedirlo. Il modo più semplice e migliore per farlo è chiedere all’arbitro che ha preso la chiamata se può parlare un momento. Dopodichè dovrebbero scostarsi un pò per discutere in privato del problema. Questo potrebbe anche capitare se l’arbitro che ha preso la chiamata è insicuro su cosa fare. Potrebbe decidere di parlarne con l’arbitro che fa “shadowing” lontano dal tavolo per ottenere una conferma o verificare il “ruling” che sta per dare. Come sempre, ogni appello dovrebbe essere diretto al capo arbitro, e non all’arbitro che fa “shadowing”. Se un giocatore ha dei dubbi sul “ruling” dato dall’arbitro oggetto di “shadowing”, gli deve essere indicato che ogni appello deve essere gestito dal capo arbitro.

Il fatto che l’arbitro che fa “shadowing” non deve interagire con i giocatori non significa che debba rimanere 100% passivo: potrebbe rendersi utile all’arbitro che ha preso la chiamata oltre che limitarsi a guardare e imparare. Una cosa che tutti gli arbitri dovrebbero fare quando rispondono ad una chiamata è guardare l’orologio nel caso in cui bisogni assegnare del tempo addizionale a causa di una risposta piuttosto lunga. Tuttavia capita che ci si dimentichi di farlo. Spesso quando faccio “shadowing” guardo l’orologio nel caso che l’altro arbitro si dimentichi di farlo. L’arbitro che fa “shadowing” potrebbe anche essere utile nel caso in cui ci sia un appello. Potrebbe rimanere al tavolo mentre si cerca il capo arbitro, oppure l’arbitro che fa “shadowing” va a contattare il capo arbitro mentre l’arbitro che ha preso la chiamata rimane ad osservare la partita.                 

       

Feedback       

Dopo che è stato dato un “ruling” e i giocatori riprendono la partita, gli arbitri coinvolti dovrebbero discutere su ciò che è successo. Come detto prima, a volte il “feedback” per questo genere di situazioni è minimo. Tuttavia qualunque “feedback” può essere importante. Anche solo sottolineare minuscole differenze nel modo in cui avresti gestito la situazione potrebbe essere utile. Inoltre, se una situazione era complessa o semplicemente interessante, questi due arbitri potrebbero portarla all’attenzione di altri arbitri.                 

      

Casi particolari    

Quanto detto prima tratta le basi di cosa sia lo “shadowing” e come praticarlo nella maggior parte dei casi. Tuttavia, potrebbero emergere altre problematiche in alcune circostanze. Se sei un arbitro di livello più alto e con maggiore esperienza, dovrai fare particolarmente attenzione a non pestare i piedi di un arbitro meno esperto. Come detto prima, vorrai che l’arbitro osservato gestisca in autonomia la chiamata. Questo potrebbe risultare particolarmente arduo se i giocatori coinvolti sanno che sei un arbitro “senior”. Ho notato che potrebbe essere utile evitare il contatto visivo con i giocatori e rimanere concentrati sull’arbitro che risponde alla chiamata. La cosa importante da tenere in mente è che l’arbitro che risponde alla chiamata deve dare il “ruling”.       

Se stai lavorando ad un evento dove sei incaricato di fare “shadowing” al capo arbitro, o per imparare o per offrire opinioni, potrebbe essere una buona idea non vestire gli abiti standard da arbitro. Questo è stato fatto ai PT e ai GP per un pò, e io lo ho fatto anche in eventi locali. Il TO per cui lavoro principalmente ha divise colorate diversamente per l’head judge, floor judge e lo staff di organizzazione.  Alcune volte che ho fatto “shadowing” al capo arbitro ho indossato la maglietta da membro dell’organizzazione in modo da far capire ai giocatori che non sono lì per rispondere alle loro domande.       

Come ci sono cose da tenere a mente quando si fa shadowing ad un arbitro meno esperto, allo stesso modo ce ne sono per un nuovo arbitro. Per prima cosa, siate certi che stiate facendo “shadowing” per davvero. Nonostante l’obiettivo principale sia quello di imparare da queste situazioni, ciò non significa che qualunque suggerimento abbiate sia non voluto o inutile. Tutti gli arbitri hanno bisogno di critiche costruttive e chiunque può fornirle. E’ anche molto importante che sappiate quando intromettervi se necessario. Se pensate che questo arbitro più esperto stia per commettere un errore, intromettetevi e fatelo notare. Come detto prima, fate ciò prendendo l’arbitro in disparte e fategli notare l’errore. Non sottovalutate automaticamente la vostra conoscenza assumendo che questo altro arbitro abbia per forza ragione. Infine, se non avete alcun commento in particolare sull’arbitro di cui state facendo “shadowing”, potete sempre fare domande sulla chiamata e sul perchè la abbia gestita così come è stata gestita.       

Un fattore importante è che lo sforzo impiegato nello “shadowing” non sia solamente dovuto all’arbitro che lo sta facendo. E’ importante anche che l’altro arbitro mantenga la sua compostezza e non si emozioni per il fatto che è osservato. Detto semplicemente, non innervositevi. Il fine non è trovare i minimi difetti o i lati negativi; ma imparare, insegnare e migliorare. Quando si è osservati, cercate di comportarvi come vi comportereste se non lo foste.       

Anche se lo “shadowing” sembra frutto dell’improvvisazione, potrebbe aiutare prepararsi per tempo. Potresti recarti ad un evento con l’idea di valutare alcune cose in particolare oppure con l’intenzione di osservare alcuni arbitri in particolare. Un modo di farlo è di organizzarsi con altri arbitri prima dell’evento e diventare “compagni di shadowing” (se a questo evento è prevista una divisione in team, è una buona idea organizzarsi con i membri del proprio team). Potreste alternarvi tra chi risponde alle chiamate e chi osserva gli altri. Questo è anche un ottimo modo per fare conoscenza con gli altri arbitri che non hai incontrato prima ad altri eventi. Potrebbe anche contribuire alle informazioni da inserire in una review” post-evento. Se stai lavorando a migliorarti sotto qualche aspetto potresti farlo presente ai tuoi “compagni di shadowing” e chiedergli di aiutarti ad analizzare la tua abilità in quell’ area.       

Un’ ultima cosa da precisare è che non è necessario che tu sia nello staff arbitrale per fare “shadowing”. Potresti guardare un arbitro dare un “ruling” e chiedergli dopo precisazioni se sei un giocatore o anche semplicemente uno spettatore che passava di lì. Tuttavia in questi casi è molto importante non intromettersi ed interferire. Inoltre, se non fai parte dello staff e stai pensando di fare “shadowing” ad un arbitro per un periodo di tempo notevole, sarebbe meglio che l’arbitro lo sappia in anticipo.                

       

Conclusione       

I benefici dello shadowing sono numerosi. Prima di diventare un arbitro certificato devi passare un esame scritto, e ci saranno altri esami scritti se vorrai avanzare nel programma. Ma ci sono molte altre abilità necessarie che non si possono misurare con un esame scritto. Lo shadowing può essere usato per migliorare e raffinare le tue capacità di comunicazione, valutare come interagisci con i giocatori e mettere alla prova la tua capacità di risolvere problemi. Inoltre lo shadowing può essere d’aiuto subito. Il feedback che fornisci a qualcuno il primo round potrebbe essere messo in pratica subito per il resto dell’evento. E’ anche utile per raccogliere informazioni sul lungo periodo, per una più lunga e sostanziosa review sul judge center. E nel caso tu sia l’oggetto di shadowing potrebbe essere un’occasione per mostrare le tue capacità e ciò che hai appreso. Nonostante lo shadowing non sia qualcosa di applicabile ad ogni evento, può essere fatto in ogni evento in cui lo staff sia composto da più di una persona. Per cui ogni volta che stai facendo qualcosa insieme ad un altro abitro, accertati che lo “shadowing” sia compreso e messo in pratica.
 


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Traduzione: Alberto Racca, L1
Revisione: Alberto Laurenzi, L2
Articolo originale: qui