Articoli
Attenzione: questo articolo è stato scritto oltre 1 anno fa! Alcuni contenuti potrebbero essere obsoleti.
Glaring Spotlight: Luca Romano
Articolo del 22-4-2016 a cura di Boccalari Marco
Boccalari Marco


1460705814_spotlight.png

Tutto quello che avreste voluto sapere sugli arbitri ma non avete mai osato chiedere!

Ciao a tutti e benvenuti a questo nuova edizione di Glaring Spotlight, la rubrica dove vi svelo tutti i segreti degli arbitri.

Oggi festeggiamo il più recente dei Livelli 3, o per lo meno, la persona che più recentemente è stata PROMOSSA a Livello 3.
Lui è Luca Romano, nuovissimo Livello 3 da Torino (TO).

 

Cosa fai nella vita? Hai degli hobby al di fuori di Magic?

Eeeeehh... Faccio varie cose!
Cerco di fare il giornalista mentre finisco gli studi in fisica teorica, che avevo sospeso anni fà per finire il master in giornalismo.

Scrivo articoli ma non ho ancora il tesserino dell’ordine, e soprattutto non guadagno ancora abbastanza per fare solo quello, poi ho svariati hobby: leggo, gioco a videogames e a giochi da tavolo, mi piace viaggiare e ascoltare musica, inoltre suono il piano da quando avevo quattro anni.

Revisiono articoli per testate scientifiche come Galileo net, ma è solo correzione di bozze, i miei articoli veri e propri vengono pubblicati su tagli.me.

 

Da quanto tempo giochi, come hai iniziato?

Gioco dal 2001, ho iniziato in terza media con Invasion.
Un mio compagno di classe mi ha fatto iniziare, poi lui si è un po’ perso...
Nel 2001 giocavo veramente a caso, ricordo che avevo un mazzo rosso verde con solo carte in 1x e un’Ira di Urza, di cui andavo fierissimo.

Non ero sicuramente un campione ma avevo già capito abbastanza bene le meccaniche del gioco, non ho mai distrutto le terre in risposta al tapparle urlando al mio avversario “Ah! Adesso il tuo mana viene neutralizzato!”.

Non ho neanche mai tappato un Elfo di Llanowar per andare a prendere una Foresta dal mazzo ma ti spiego come mai: giocavo con le Foreste di quarta edizione, che hanno il simbolo “Tap: Aggiungi un mana verde” e quindi non aveva senso che tappavi una Foresta per andare a prendere un’altra Foresta dal mazzo!

 

Da quanto sei arbitro invece, perché hai deciso di diventarlo?

Ho deciso di dare l’esame per curiosità.
Tramite un mio amico che al tempo era un arbitro ho conosciuto Diego Fasciolo, ho iniziato a parlarci e poi ho provato l’esame, così nel 20 giugno 2005 sono diventato un arbitro.

Nei primi 3 o 4 anni non ho arbitrato davvero seriamente; facevo solo PTQ a Torino e tornei in negozio.
Nel 2008 però ho iniziato ad avere un po’ di tempo in più, così mi sono messo a fare qualche torneo in più in giro per l’Italia, alla fine mi hanno preso per i nazionali, e lì ho capito che volevo diventare un Livello 2.

Ho provato ad avvicinarmi più volte, ma al tempo diventare un Livello 2 in Italia era ben più difficile che diventare un Livello 3 all’estero, mancava una cosa come uno standard di definizione dei livelli: ogni regione faceva quello che voleva con i suoi Livelli 2!

Quando poi nel 2011 i requisiti per l’esame furono standardizzati, lo diedi da lì a breve; l’orale durò appena 5 minuti!

Il passaggio verso il Livello 3 è stata una cosa graduale: ho iniziato a girare l’Europa e man mano ho maturato l’idea che ero pronto per salire al gradino successivo, così ho iniziato a provarci, per scoprire che NON ero pronto per il gradino successivo, ma che potevo prepararmi.

 

Spiega cos’è Magic, come se stessi parlando a tua nonna.

Magic è un gioco di strategia che si fa con delle carte che si possono anche collezionare, quindi non quelle da poker! Però un po’ ci assomiglia al poker: ci sono le carte in mano,ogni giocatore ha le sue e il suo avversario non le vede, poi ci sono le carte per terra, e quelle le vedono entrambi, e i giocatori devono trovare combinazioni tra le carte che hanno in mano e quelle che ci sono per terra per vincere.
Ma mia nonna gioca a Briscola, Sette e Mezzo e Pinnacola, quindi sa già tutto!

 

Quali erano le cose che ti mettevano più in difficoltà quando hai iniziato ad arbitrare?

Io in realtà all’epoca pensavo di non avere problemi, poi però ho scoperto che più o meno tutti avevano problemi con me!

Nel senso che diciamo che avevo un carattere non dei più facili e sia gli altri arbitri sia i giocatori non erano proprio contenti di vedermi ai tornei.
La mia maggiore difficoltà è stata rendermi più simpatico, adesso sto cercando di capire se ci sono riuscito :)

 

Adesso che sei un livello 3, quali pensi che saranno i tuoi problemi in futuro, saranno sempre gli stessi o magari iniziando ad andare a Pro Tour ed essendo più impegnato ne avrai di diversi?

Questa me la rifai dopo che sono andato a un Pro Tour!
Altri problemi no, altre sfide, altri ostacoli sì.

Fare il team leader della logistica a un GP durante il Sabato sarà una sfida, e magari sbaglierò anche un sacco di cose la prima volta, però non è un problema; è un ostacolo che mi piace e che voglio affrontare, mentre un problema è un ostacolo che NON vuoi affrontare.

 

Qual è stato il momento più bello che hai vissuto arbitrando?

Sicuramente l’esame di qualche settimana fa si piazza abbastanza in alto nella lista!
La prima recognition che ho ricevuto in un torneo internazionale è stato il momento più bello di tutti.

Era il Bazaar of Moxen a Madrid, nel 2010; C’era un PTQ di Venerdì, un Team Leader (che era per di più quello della logistica, in un PTQ Limited) aveva forato in autostrada ed era in ritardo di due ore, così ho preso il suo posto senza però che nessuno me lo dicesse, come funzionava nei PTQ italiani dove se serviva qualcosa, l’unica cosa importante era farla, senza stare lì a guardare i team.

 

Qual è stato invece il più strano?

Una buona storia è quando sono svenuto a un torneo!

E' successo nel 2013 al GP Uthrech, era Team Trios. Dopo un Venerdì estenuante, lo shift di Sabato iniziava alle sette di mattina. L’organizzatore del torneo aveva messo il tavoli in file da nove, perché i team si siedono di tre in tre, ma i numeri dei tavoli sono due a due! Così abbiamo dovuto rifare i numeri di tutti i tavoli, per 2600 persone.

Domenica dovevo essere al Super Sunday Series, ma siccome avevo fatto un buon lavoro con i numeri dei tavoli, il mio Team Leader mi ha detto fare la logistica anche nei Team Draft del giorno dopo.

Sabato sera esco dalla sala del torneo per andare in ostello, ma un allarme bomba alla stazione dei treni aveva bloccato tutti gli autobus, così ho dovuto farmela a piedi. In ostello delle ragazze diversamente sobrie hanno urlato tutta la notte e non sono riuscito a dormire

Domenica il mio shift iniziava alle 7.30. Alle 4 del pomeriggio il mondo si è fatto viola e ho fatto giusto in tempo a prendere una sedia prima di svenire su un tavolo

Non so se è la più strana, ma si piazza sicuramente abbastanza in alto nella lista

 

In che modo il Programma Arbitrale ha influenzato la tua vita di tutti i giorni?

Per me gli anni dell’arbitraggio sono stati gli anni della maturazione, anche per un discorso fisiologico, di età.
A 17 anni sei un adolescente, adesso ne ho 28 quindi sono quasi adulto, con qualche eccezione.

Arbitrare mi ha aiutato in questa transizione, mi ha fatto maturare caratterialmente e, allo stesso tempo, diventare più maturo per motivi di età mi ha fatto migliorare come arbitro, è una sorta di circolo virtuoso.

 

Quanto tempo ti occupa Magic in una settimana?

Non mi capita più tanto spesso di andare ai tornei come giocatore, però lo faccio almeno due volte l’anno, perché c’è l’Ovinogeddon!

Arbitrare mi occupa più o meno mezz’ora al giorno, con qualche eccezione se devo scrivere articoli o review.
Ogni giorno c’è qualche mail a cui rispondere, o qualche messaggio, c’è la chat dei candidati L3, dove c’è Strati che spamma un casino.

Poi ci sono i tornei, un paio di pPTQ per stagione, più tutti quelli che riesco a incastrare tra gli impegni.

 

Qual è stata la cosa più disastrosa che hai fatto o ti è successa arbitrando?

Una volta ho scritto un tweet con il profilo magicjudges che ha avuto conseguenze DISASTROSE.

 

Spiega una regola molto difficile che ti viene in mente, con un esempio che non c'entra niente con le figurine!

Se stiamo andando in macchina e mi dici “andiamo da questa parte”, ma io voglio andare da quell’altra parte, per capire in che direzione andare, dobbiamo capire di chi è la macchina: il proprietario decide.
Questo è quando due effetti cercando di muovere lo stesso oggetto in due zone diverse nello stesso momento; il proprietario dell’oggetto decide dove si muove.

 

Dai il peggior consiglio possibile a tutti i Livelli 1 che stanno leggendo

Twittate un casino e mi raccomando ricordatevi sempre di taggare l’account Magic Judges!
 

Finisce qui questa intervista, grazie a tutti per aver letto e ci vediamo alla prossima con più domande ad altri arbitri!

 


Revisione: Alberto Laurenzi, L2