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Report 2008 - GP Bruxelles - Francesco Scialpi
Articolo del 17-6-2008 a cura di Scialpi Francesco
Scialpi Francesco

Dopo anni di onorato servizio (più di quanti ne voglia contare) e quattro Grand Prix in Italia, Bruxelles é stato per me il primo Grand Prix all'estero.

Preparazione al torneo

Il formato é Shadowmoor limited, ed é il primo torneo importante con questa espansione. La cosa mi mette un po' di ansia da prestazione, e decido di giocare due prerelease anziché uno come mio solito, e di studiare accuratamente il Visual Spoiler. Ovviamente si aggiungono a questo la lettura delle FAQ e delle PG.

Bruxelles extra-torneo:

direi che sull'argomento Kalle ha discettato a sufficienza; aggiungiamo giusto qualche episodio:
- Loredana (che non gioca a Magic) che chiede a Kalle "Ma quando esce la strega, che significa?"
- Loredana che si riferisce all'Atomium come "le palle" o "le tre palle"
- io che venerdì entro in farmacia e compro uno spray "anti- snore"...a quanto pare ho buttato venti euro (manco pochi).
- giovedì sera, al ristorante "italiano" (ma dde che?), a fine pasto chiediamo il caffé e anziché una tazzina ce ne portano una zuppiera.

Day 1:

Alle sette del mattino, conosciamo l'Head Judge David Vogin (me ne avevano parlato maluccio, e d'altronde essere francese non aiuta). Il suo discorso iniziale é piuttosto breve, ma é chiaro che é fissato coi tempi del torneo peggio di Tex.
Vengo assegnato al Team Paper, team leader Raoul Rabionet (lo conoscete? :))) ) Dovremmo essere cinque, ma uno di noi si sente talmente male che di lì a poche ore lascia il luogo del torneo, lascia Bruxelles e se ne torna a casa. Rimaniamo in quattro. Durante le presentazioni, Raoul taglia corto e domanda: "qualcuno di noi NON lavora nel campo IT?" Con scarsa sorpresa, nessuno alza la mano... Pochi minuti dopo, altra scena memorabile: domando agli altri membri del team che lingue straniere parlano (potrebbe servire). Io dico "italiano e inglese", gli altri due "solo inglese", Raoul risponde qualcosa come "inglese, spagnolo, italiano, francese, tedesco".
Team meeting molto breve, rimane circa un'ora libera prima del torneo.
Come prima cosa, dò un'occhiata alla sala, poi cerco di rendermi utile come posso: rispondo alle domande dei giocatori, dò una mano a spostare i tabelloni dei pairings.
Un paio di cose lasciano perplessi Raoul e me:
1) Nonostante ci sia lo "split" dei tornei, viene utilizzato un solo orologio. Ovvero, la durata di ogni turno sarà sempre quella del torneo più lento.
2) La disposizione dei tabelloni per i pairings: piazziamo sei tabelloni al centro, tre al lato destro, tre al lato sinistro. Ogni torneo avrà tre tabelloni al centro e tre dal proprio lato. I tabelloni laterali ci sembravano abbastanza inutili, ma durante la giornata devo ricredermi: effettivamente i giocatori non andavano tutti al centro, e consultavano anche quelli laterali.
3) David non intende fare il deck-swap da tavolo a tavolo, ma all'interno dello stesso tavolo. A Napoli, HJ Daniele Monterisi, abbiamo avuto una *terribile* esperienza in proposito. Alla fine David fa così: i giocatori finiscono di listare, passano il mazzo al giocatore di fronte per un controllo, e poi annuncia: "Va bene, vi ho mentito, il mazzo che avete in mano adesso é quello con cui giocherete."

Distribuzione degli slip:

Per velocizzare le operazioni, Raoul propone di consegnare gli slip al primo giocatore di ogni fila di tavoli, e dire ai giocatori di passarle. Il sistema non funziona benissimo, e abbiamo un po' di confusione al secondo, terzo e quarto turno. Tuttavia, Raoul non si arrende, e sostiene che abbiamo solo da guadagnare da questo sistema: nel peggiore dei casi, dovremo distribuire tutte le slip a mano, ma é quello che avremmo comunque dovuto fare nell'altro modo. Dal quinto turno in poi, le cose vanno più o meno lisce.
Pochissime cose da segnalare durante il torneo vero e proprio:
- al primo turno, un giocatore ha perso la side. Che bello, posso applicare subito le PG nuove!
- un solo appeal all'HJ. La situazione é questa: giocatore A attacca con due creature, B non blocca. B chiede "danni in pila?", A risponde "sì", B vorrebbe giocare un bounce spell su una delle due creature per non prendere i danni. A protesta, perché per lui i danni ormai sono in pila. I giocatori concordano sull'accaduto. Il mio ruling dà ragione a B, perché IMHO se io giocatore in difesa ti chiedo "danni in pila?", per me questo significa "prima di mettere i danni in pila, vuoi fare qualcosa o mi cedi priorità?". Se rispondi di sì, mi hai ceduto priorità, ma i danni non sono ancora in stack. A si appella all'HJ, Lubos conferma il mio ruling, anche se per motivi differenti dai miei: sembra applicare il "Ruling by intent", e dice che l'intenzione di B era lampante etc. etc. Finisce lì.
- Un giocatore fa un errore che mi pare alquanto sospetto: lui zero creature in gioco, l'avversario due creature, lui vuole fare Incremental Blight con due soli bersagli. Come fai a scordarti una cosa del genere? D'altra parte, hai fatto un regalo mica male al tuo avversario ("Oh, hai Incremental Blight in mano? Penso che aspetterò a calare la terza creatura..."). Investigation, mi sembra solo emozionato e confuso, solo warning ma qualche dubbio mi rimane. In seguito, lo stesso giocatore fa un altro errorino (cerca di attivare la terra che fa perdere un punto vita senza mana liberi). Di nuovo warning, mi consulto anche con Lubos, ma alla fine nessuna azione viene intrapresa tranne tenerlo d'occhio.

Il day 1, 1470 giocatori e nove turni, finisce alle 22.00 esatte. David é felicissimo, e Danny ha l'occasione di pronunciare il suo mantra "You make this work". Sistemiamo la sala per il Day 2, al momento di andare via David mi chiama e mi sposta dai side event al main event. Sveglia un'ora prima, ma a posteriori non avrò di che lamentarmi...

Day 2:

team Deck Check, team leader George Trichopoulos, greco. E' la prima volta che fa il team leader, e si vede: é infervorato come pochi, e ogni tanto assegna ad un task troppa gente o troppo poca. Nel complesso, comunque, fa un lavoro egregio, sa sempre dove sono i suoi uomini, e merita molto più della sufficienza.
Facciamo un sacco di deck check (almeno due a inizio turno e uno mid-round ogni turno), ma bene o male tutti i giocatori hanno avuto il buon gusto di giocare con bustine nuove o semi-nuove, e personalmente non riscontro nessuna infrazione. Imparo un trucchetto banale ma a me sconosciuto, e molto utile, a proposito dei deck-check midround: non c'é bisogno di "puntare" un tavolo dall'inizio, anche se sarebbe meglio. Si può anche andare a un tavolo qualunque, e avere l'accortezza di portare via la slip, in modo da risalire alle liste dei giocatori.
Alle 17.30 la svizzera é finita: David sceglie due o tre persone per gestire i top8, ed io non sono tra questi. Nemmeno ai side event hanno bisogno di aiuto, così ritiro il compenso e vado in albergo a riposare. mentre vado via, gli operai stanno già smontando i primi striscioni; anche questo GP "fades away"...
Intorno alle 21.00 ritorno all'Expo con Loredana: Cornelissen e Nassif stanno giocando la finale in un angolo, la sala senza tavoli e piena di cartacce, pochissimi spettatori e qualche arbitro a chiacchierare. Dopo cinque minuti, Cornelissen vince, visibilmente commosso.
Danny assegna i premi, facendo anche una battuta sul cambio dollaro-euro svantaggioso, e tutti a casa.

Così finisce un week-end intenso, e pregno di soddisfazioni: arbitrare un GP all'estero é un'esperienza fantastica, conoscere meglio Kalle é stato molto bello.

Grazie a Cristiana e a tutti quelli che hanno creduto in me.

Francesco Scialpi
lvl2 Roma
shinobi76@tiscali.it