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Handling Investigations (traduzione)
Articolo del 23-12-2009 a cura di Gavrilovic Vuk
Gavrilovic Vuk

David de la Iglesia, L2 Spagna
basato sull’ “Investigations seminar” di John Alderfer al PT Kyoto
 
 
Definizione e Filosofia
Ogni volta che sorge una disputa durante un torneo, i giocatori coinvolti ci chiameranno, oppure il problema sarà portato alla nostra attenzione in qualche altro modo. Di solito riusciremo a risolverlo facilmente, ma alcune volte ci capiterà di non riuscire a trovare una soluzione o un ruling chiaro e immediato. Questi sono i casi in cui mancano parti di informazioni, e senza di esse non saremo in grado di prendere una decisione. Ci potrebbero essere anche situazioni in cui ci accorgiamo della possibilità che il problema è stato causato da un’infrazione commessa intenzionalmente.

È allora che dobbiamo investigare.

A volte l’investigazione ci rivelerà un semplice equivoco oppure un banale errore; nel qual caso applicheremo il fix appropriato e assegneremo la penalità adatta all’infrazione commessa (se n’è stata commessa una), altre volte finiremo col riscontrare problemi più grandi.

Quando investighiamo e assegniamo una penalità, il nostro scopo è fornire ai giocatori un buon servizio clienti. Vogliamo la migliore riuscita del torneo, anche se non vogliamo che i giocatori si sentano perseguitati. A noi importa dei giocatori; ci importa di tutti i giocatori iscritti al torneo, e ci importa della loro esperienza perché vogliamo che ritornino a giocare un altro giorno. I giocatori apprezzano i tornei ben gestiti, in quanto percepiscono la qualità dell’evento e questo migliora il loro godimento.

Per iniziare un’investigazione dovete sapere di quali informazioni avete bisogno per procedere. Prima dovrete parlare con l’arbitro che per primo si è occupato della questione. Dopo, di solito interpellerete i giocatori, stando attenti alle loro reazioni. Solitamente si comincia con qualche informazione, ci facciamo un’idea di quanto è successo, e poi vorremo sapere se i giocatori concordano sui fatti.
 

Tecniche Investigative
Possiamo avvalerci di alcune tecniche per risolvere queste situazioni, ma ricordatevi che durante un’investigazione non seguiamo uno schema preciso; l’investigazione dovrebbe procedere con naturalezza, non è una lista di compiti da completare.

Quando state intervistando i giocatori coinvolti nell’investigazione, la loro reazione è di fondamentale importanza; dovremo stare attenti al cambio di tono, alla gestualità e altri tipi di linguaggio del corpo.
Di solito si possono separare i giocatori per l’interrogatorio, specie se non concordano sui fatti, in modo da evitare interferenze reciproche nelle dichiarazioni. In questo modo possiamo vedere come si evolve la storia per ciascun giocatore e possiamo arrivare alle discrepanze nelle loro versioni e arrivare alla causa del disaccordo con più facilità. Facendo in questo modo, è più facile ottenere risposte sincere e oneste; in privato i giocatori di solito diranno la verità, mentre durante una discussione la maggior parte di loro non rimarrà in silenzio mentre l’avversario sta esponendo la propria versione; in questo modo i fatti sono di solito più confusi. Se vi trovate in questa situazione, fermate questo comportamento immediatamente, affermando la vostra autorità.

Mentre stiamo seguendo il racconto di un giocatore, possiamo provare a vedere a quale conclusione ci porta la sua spiegazione. Possiamo verificare come si svolge, cerando discrepanze, anche se delle piccole variazioni sono accettabili. È normale che due persone non ricordino esattamente allo stesso modo com’è andata una storia; non è un buon motivo per pensare che qualcuno stia mentendo. Piccole variazioni sono accettabili, perciò ricordatevi che stiamo cercando grandi discrepanze nella sequenze degli eventi e delle azioni che i giocatori hanno fatto. Separando i giocatori gli diamo l’opportunità di ripensare alla propria storia dato che sono stati portati via dal luogo della discussione. Questo è il momento migliore per osservare le reazioni, e possiamo anche far venire alla luce delle reazioni rivelando ai giocatori parti di informazioni che abbiamo ottenuto da altre fonti. Se siamo abbastanza sicuri della situazione possiamo anche fare un’affermazione del genere “Io credo che tu abbia fatto questo e quello...” e poi osservare cambiamenti nel loro comportamento che possono confermare la nostra convinzione su quanto è accaduto.

Se ne avete bisogno potete anche interrompere l’investigazione per un po’, ad esempio occupandovi di altre cose, e tornare più tardi. In questo modo diamo ai giocatori il tempo di calmarsi e pensare a quanto successo. Questo è untile specialmente se i giocatori sono agitati e arrabbiati l’uno con l’altro, ed evita anche che molte situazioni degenerino.

Abbiamo bisogno che i giocatori si sentano a proprio agio quando li stiamo intervistando; possiamo fare domande alle quali sappiamo che i giocatori risponderanno dicendo la verità – in questo modo inneschiamo in loro un meccanismo per cui risponderanno alle domande banali dicendo la verità. Questo è utile per avere un riferimento su come si comporta il giocatore quando dice la verità. Potete porre domande con una risposta ovvia come “Con quale mazzo giochi oggi?” oppure “Qual’è il tuo risultato di oggi?”, ma ricordatevi di non perdere molto tempo con queste domande per non far distrarre il giocatore.

In alcune situazioni possiamo avvalerci dell’“ascolto riflessivo” per approfondire le loro storie. Li lasciamo parlare e poi riformuliamo la loro storia utilizzando le loro stesse parole. Di solito, i giocatori sentiranno di potersi fidare di voi, sentiranno che il vostro approccio nell’investigazione è nei loro migliori interessi, perciò state molto attenti, perché potreste finire per usare le parole del giocatore contro di lui e questo potrebbe far sentire il giocatore come se fosse stato tradito.

Ci sono anche scenari in cui dobbiamo soltanto comunicare il nostro ruling definitivo. Di solito si tratta di una decisione presa in base a effettive prove su quanto accaduto, così che non ci sarà bisogno di parlare con i giocatori.

Ogni testimone è importante, ma mentre state raccogliendo prove state attenti ai testimoni che sono amici dei giocatori coinvolti, in quanto potrebbero essere di parte. Tutte le informazioni sono rilevanti, e dobbiamo utilizzare tutte le fonti disponibili, specialmente in caso di Frode (Cheating - Fraud) quando scoprire la verità può essere davvero molto difficile. Se ci troviamo in uno scenario in cui dobbiamo credere a un giocatore piuttosto che ad un altro, dobbiamo prendere una decisione in base a ciò che riteniamo sia accaduto con più probabilità.

Il tempo è importante. Il torneo deve andare avanti ed è importante svolgere un’investigazione il più rapidamente possibile. Se c’è un’investigazione, il resto della sala potrebbe sentire che c’è qualcosa che non va. Dobbiamo mantenere calma la folla, e se possibile dovremmo isolare problema dal resto del torneo.

Durante un’investigazione dobbiamo sapere quando smettere di approfondire una situazione. Se non c’è nulla che possa fornirci le informazioni di cui abbiamo bisogno, dobbiamo smettere di investigare e prendere una decisone. Dobbiamo stare attenti a non “scocciare” troppo – se non c’è modo di avere ulteriori informazioni o siamo ad un punto cieco, dobbiamo lasciare le cose come stanno, dare ai giocatori il tempo addizionale adeguato e fargli proseguire la partita. Di nuovo: dobbiamo prendere una decisione in base a ciò che sappiamo e ciò che crediamo sia accaduto con più probabilità.
 

Se deve essere un DQ
A volte un’investigazione ci condurrà ad una squalifica. Un rapido promemoria: la IPG definisce la squalifica (DQ) una penalità assegnata per infrazioni che comprometto l’integrità dell’intero torneo.

Per mantenere l’integrità dell’evento, dobbiamo accettare che esiste la possibilità di finire per squalificare un giocatore innocente. Sta a noi prendere una decisione del genere, perciò abbiamo bisogno di allenamento per affrontare un’investigazione e fare il miglior lavoro possibile.

La IPG afferma anche l’importanza di ricordarsi che una DQ può essere assegnata senza le prove su quanto accaduto, purché il capo arbitro stabilisca che ci sono informazioni sufficienti per ritenere che l’integrità del torneo sia stata compromessa. Se non abbiamo prove, dobbiamo trovarci ad un punto in cui ne siamo ragionevolmente certi. Il nostro piano iniziale, quando affrontiamo un’investigazione, deve mirare a ciò di cui abbiamo bisogno; dobbiamo sapere dove cercare. Non si tratta di far confessare un giocatore, dobbiamo solo essere ragionevolmente certi che abbia commesso un’infrazione.

Una comune concezione, che bisogna essere sicuri almeno al 50%, è sbagliata. Non esiste una soglia di certezza che dobbiamo raggiungere; dobbiamo soltanto sentirci a nostro agio con la nostra decisione anche se non ne siamo sicuri. La IPG raccomanda che il report del capo arbitro alla DCI dovrebbe riportare se la squalifica è stata assegnata con o senza prove su quanto accaduto. Dopo una DQ una commissione indaga ulteriormente nei fatti riportati. Il capo arbitro stabilisce soltanto se vale la pena di investigare più a fondo.
 

Concludere
Una volta che abbiamo preso una decisione dobbiamo attenerci ad essa e dare il ruling. Non è la cosa migliore per un torneo avere un giocatore squalificato che va in giro a lamentarsi con gli arbitri, i giocatori o gli spettatori. In questo caso potrebbe essere una buona idea chiedere all’organizzatore del torneo di allontanare il giocatore dal luogo del torneo, specialmente se si comporta in modo da danneggiare l’evento.

Inserite la penalità nel DCI Reporter e raccogliete tutte le testimonianze necessarie da inviare al Judge Center. Per farlo, avrete bisogno del numero di sanzionamento del torneo; chiedetelo all’organizzatore, lui dovrebbe essere in grado di fornirvelo. Non è obbligatorio per nessun giocatore o spettatore fornire una testimonianza, e l’unica assolutamente necessaria è quella del capo arbitro. Se un testimone si rifiuta di scrivere una deposizione, chiedetegli di aiutare voi e la DCI con l’investigazione. Molte persone comprenderanno che abbiamo bisogno della loro testimonianza e la scriveranno. Se il giocatore squalificato si rifiuta di scrivere la sua deposizione, offritegli la possibilità di inviarvela in un secondo momento, lasciatelo calmare e contattatelo dopo un paio di giorni. È una buona idea assicurarsi di avere vari modi di entrare in contatto con qualcuno che deve scrivere una deposizione (telefono, e-mail, ecc.). Ricordatevi che qualsiasi informazione riguardante una squalifica non deve essere divulgata.

Ricordatevi che la nostra missione non è “annientare il male”; cerchiamo soltanto di gestire un torneo in modo equo e con qualità, e di fornire un buon servizio clienti.

Grazie mille a John Alderfer per il suo seminario al PT Kyoto, a Frank Wareman per il suo input sull’argomento, e a Carlos Ho per aver revisionato il testo.
 
 
Leggi anche l'articolo "Investigation: due punti di vista" scritto da arbitri italiani!
 
 
 

Traduzione a cura di Vuk Gavrilovic, L1
Revisione:
Fabio Ivona, L2
Articolo originale qui.