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Report 2005 - PTQ Londra - Firenze e Livorno
Articolo del 8-6-2005 a cura di Manfredini Sandro
Manfredini Sandro

"Gioco a Macic da una vita, sono arbitro da anni, conosco il regolamento a memoria, ho arbitrato centinaia di tornei: su Magic NESSUNO mi deve insegnare NIENTE!!" NINETE DI PIU' FALSO!! L'ho appena constatato ai due ultimi PTQ che ho arbitrato: Firenze e Livorno, il primo con HJ Riccardo Tessitori e il secondo con HJ Diego Fasciolo. Vi cito i casi che sono capitati ai due tornei sopra in cui ho imparato qualcosa (anche se la frase con cui ho iniziato mi descrive abbastanza...eccetto il finale altrimenti non sarei quì a scrivere questo post). Partiamo da Firenze. Vengo chiamato ad un tavolo e mi pongono la seguente domanda: "Ho questa creatura che e' un samurai grazie al segnalino del Sensei Golden-Tail equipaggiata con Oathkeeper, Takeno's Daisho, se muore e rientra in gioco mantiene il segnalino?" Sensei Golden-Tail 1W Legendary Creature - Fox Samurai 2/1 Bushido 1 (When this blocks or becomes blocked, it gets +1/+1 until end of turn.) 1W, T: Put a training counter on target creature. That creature gains bushido 1 and becomes a Samurai in addition to its other creature types. Play this ability only any time you could play a sorcery. Oathkeeper, Takeno's Daisho 3 Legendary Artifact - Equipment Equipped creature gets +3/+1. Whenever equipped creature is put into a graveyard from play, return that card to play under your control if it's a Samurai. When Oathkeeper, Takeno's Daisho is put into a graveyard from play, remove equipped creature from the game. Equip 2 Io ovviamente dico di no e spiego che una creatura che lascia il gioco perde memoria di quello che era: non dico altro per non dare informazioni strategiche al giocatore. Ma Tex che passava di lì ed ha sentito per caso la domanda vede subito il possibile abuso che la mia risposta poteva portare e mi chiede "si, ma la creatura rientra?". Ovviamente no, visto che la carta non e' una carta samurai a che l'Oathkeeper si riferisce alla carta e non alla creatura! Ma la mia risposta poteva essere usata dal giocatore per far rientrare la creatura: senza segnalino, ma farla rientrare! Cosa ho imparato? Prima di dare una risposta, valutare se l'intera domanda si riferisce ad una situazione di gioco corretta e non limitarsi a rispondere al quesito finale. Premetto che di questo episodio non conosco i dettagli perché mi stavo occupando di altre cose e sono intervenuto solo alla fine, ma ecco quello che e' successo. Un giocatore viene beccato con il mazzo che alla prima partita non corrisponde a quanto segnato sulla lista (sulla lista sono segnate 24 terre e adesso ne gioca 18 e ci sono nel mazzo altre 6 carte non segnate in lista). Tex inizia l'investigazione e vuole sapere da quanti turni il giocatore sta' usando il mazzo in questa configurazione. Il giocatore non sa (o non vuole) rispondere, allora Tex gli dice di sedersi ad un tavolo lontano dalla zona di gioco insieme ad un altro arbitro mentre lui interroga i suoi precedenti opponent. A questa richiesta il giocatore si innervosisce, dice di non accettarla, che non e' un bambino e che non gli si può imporre cosa fare. Tex prova a spiegargli con calma che quella e' la procedura standard, ma questo scatta in piedi urlando in faccia a Tex (di cui non conosce nemmeno il nome!!), minacciando contatti diretti con la Wizard e dando uno spettacolo pietoso a tutta la sala. Tex dopo avergli detto, sempre tranquillo ma visibilmente ad un pass! o da sbottare, le conseguenze di non accettare una disposizione dell'HJ, lascia me e Cristiana a calmare il tizio e procede alla squalifica. Io avrei reagito sicuramente in modo diverso: non so quanto sarei rimasto calmo di fronte a uno che mi urla in faccia e sicuramente l'avrei espulso dal torneo immediatamente senza cercare ulteriormente un dialogo. Cosa ho imparato? Mantenere la calma a tutti i costi e quando non si riesce lasciare il giocatore con un altro arbitro e allontanarsi per decidere il da farsi. E adesso Livorno. Prima dell'inizio del torneo, ad iscrizioni ancora aperte, due giocatori hanno uno scontro verbale in sala torneo che sfocia in uno scambio di colpi proibiti. Ne' io ne' Diego occupati alla registrazione abbiamo visto l'accaduto, ma abbiamo sentito le urla e gli effetti: uno dei due sanguina da un labbro. Immediatamente Diego si precipita a vedere e chiama i due giocatori per farsi si spiegare il fatto: i due sono amici e si stavano sfottendo a vicenda per motivi totalmente estranei al torneo perdendo poi la pazienza e venendo alle mani. Ci consultiamo tra di noi (ed anche con Amuro che era lì come giocatore) per prendere i provvedimenti adeguati. Alla fine decidiamo di dare Match Loss ad entrambi, ma Diego pone come condizione che i due coinvolti accettino che il tutto sia spiegato agli altri giocatori. I due accettano (e ringraziano!!) e Diego spiega a tutti gli altri che tali comportamenti sono inaccettabili e che meritano penalità più gravi, ma che abbiamo tenuto conto del fatto che la litigata non e' altro che uno scherzo tra amici andato un po' troppo oltre e non ha assolutamente a che fare con il torneo. A parte la particolarità del caso e della penalità data, quello che io non avrei mai pensato di fare e' di rendere pubbliche le motivazioni che ci hanno portato al questa decisione. Io avrei fatto come gli arbitri del calcio: fischio il rigore e non mi curo di dire perché l'ho fischiato! Diego invece ha fatto come gli arbitri del Football Americano che invece spiegano sempre le loro decisioni a tutto lo stadio. Ed in effetti la preoccupazione di Diego "la sala ha visto cosa e' successo e si aspetta qualche squalifica" e' più che sensata e la soluzione che ha trovato e' notevole. Cosa ho imparato? Preoccuparsi di come tutti i giocatori (non solo quelli coinvolti) possano interpretare le decisioni arbitrali. Finisco con una mia mancanza! Alla fine del quinto turno vado a seguire i tre tavoli che ancora stanno giocando i turni addizionali. Al primo vedo che stanno finendo e quindi aspetto e mi faccio consegnare la slip. Stessa cosa al secondo tavolo. Quando mi avvicino al terzo, mi informo e mi dicono che siamo sempre al primo turno addizionale! Rimango a vedere il motivo: 5-6 creature per parte, carte in mano significanti per la vittoria per entrambi, e la decisione critica per entrambi e' cono cosa attaccare e con cosa bloccare. Mentre valuto questo passano un paio di turni e mi accorgo che uno dei due prende un sacco di tempo per le sue scelte. Come faccio di solito mi metto dietro a questo, guardo la sua mano e mi metto a pensare come farebbe lui: in questo modo mi rendo cono se effettivamente sta' giocando lento o se effettivamente ha bisogno di tutto quel tempo per pensare alle varie cose da fare. Siamo nella fase di attacco, il giocatore "monitorato" ha attaccato, e dopo la parata dell'altro deve decidere se pompare una sua creatura per non farla morire ed usarla all'attacco successivo: in questo modo però perde un potenziale bloccante e rischia di perdere se non fa il conto esatto di quanti danni l'opponent gli farà il turno successivo. Faccio anche io il conto: si, puo' pompare la creatura e forse vincere con l'ultimo attacco. Quando vedo che il giocatore ci impiega più di me a decidere lo richiamo ad un gioco piu' veloce. Dopo il richiamo, ancora non si decide e da come tocca e conta le carte in gioco mi accorgo che ha anche un'altra possibilità giocando un carta dalla mano dopo l'attacco....gli do un altro po' di tempo, poi vado con il warning per Slow Play! Dopo, il tutto fila liscio fino alla fine (pareggio!). Fin quì tutto normale....ma Diego era proprio alle mie spalle con il suo cronometro e ha preso i tempi delle mie decisioni: l'avvertimento e' arrivato dopo più di due minuti di totale inattività del giocatore e il warning dopo quasi cinque!! I problema e' che non avendo fatto partire il mio cronometro e cercando di pensare assieme al giocatore ho perso la cognizione del tempo! Diego mi ha quindi convinto che il mio modo di trattare lo Slow Play era completamente inadeguato: meglio dare il primo avvertimento dopo 45-60 secondi e il Warning dopo altri 30-40, indipendentemente dalla complessità della situazione che il giocatore deve affrontare! Cosa ho imparato?.....ovvio. Morale: sii sempre disposto ad imparare da chi ha più esperienza di te!!!! Serviranno pure a qualcosa questi level3!!!!!!!!!! Sandro Manfredini L1 Acridian9