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Report 2012 - GP Madrid - Francesco Scialpi
Articolo del 23-4-2012 a cura di Scialpi Francesco
Scialpi Francesco

Ciao a tutti,

il 25 e 26 febbraio ho preso parte come arbitro al GP Madrid, ricevendo una full sponsorship (grazie infinite a Cri e all'ufficio italiano).

Eccovi un report semiserio, buona lettura.


Il Viaggio

Parto da Ciampino nel pomeriggio.Highlights del viaggio:

- all'aeroporto di Ciampino, una bionda carina mangia un Magnum Algida leccandolo. Vabbé, lo fai apposta, lo puoi pure dire…
- all'atterraggio, l'applauso è ormai consuetudine. Devo dire però che è la prima volta che sento il pilota stare al gioco e rispondere "Gracias, Gracias, Gracias" al microfono.
- appena arrivato all'aeroporto di Madrid, una delle prime cose in assoluto che vedo è Mario Monti in televisione.

Recupero il bagaglio e mi avvicino in metropolitana alla location del torneo. Uscito dalla metropolitana, rimango un po' spaesato e non riesco subito ad orientarmi. A un certo punto noto una pattuglia della polizia, e decido di chiedere il loro aiuto. I due poliziotti, gentilissimi, mi vedono, abbassano il finestrino e mi rivolgono la parola per primi: "Serve aiuto?"
Io: "Parlate inglese?"
Loro: "Così così"
Io: "Devo andare al Pabellon de la Pipa"
Loro: "A piedi?"
Io: "Sì"
I due poliziotti si guardano un attimo, poi mi fanno "Sali" …e mi accompagnano in macchina fino davanti all'ingresso della location! Questa Spagna inizia a piacermi.

Incontri serali

Sono le 21.15, entro e incontro nell'ordine:

- Federico Calò che sta prendendo le iscrizioni (ma non eri venuto a giocare?)
- Donato del Giudice che prende parte con altri arbitri a un Chaos Draft (more on this later)
- Tutti gli altri intorno al tavolo della cena

Data l'ora tarda, si è già mangiato, bevuto e brieffato. Faccio due chiacchiere, a un certo punto si forma spontaneamente un gruppo di italiani, e inevitabilmente qualcuno reclama una birra.
Nota 1: non vi dico chi è quel qualcuno, indovinate uno tra Federico, Francesco, Gianluca e Kalle.
Nota 2: l'arbitro diligente, prima di partire per un GP all'estero, ripassa le IPG, studia le FAQ delle ultime espansioni, e impara come si dice "birra" nella lingua del posto.

Dicevamo, qualcuno reclama una birra (ma anche due), la proposta viene accettata all'unanimità (che strano!). Facciamo un salto in albergo a posare la valigia, e poi ci incamminiamo per Madrid. Superiamo una gigantesca insegna "La boutique de la patata" e ci fermiamo in una birreria che ha per simbolo un pinguino con un boccale in una mano e un barilotto sotto l'altro braccio. Se non ci credete ci sono le foto.
Boccale di birra per tutti, su imbeccata del Kalle Federico e io ordiniamo anche un "Hamburgesa super".
Ci viene così servito un panino con:
- hamburger
- prosciutto
- pancetta
- formaggio
- frittata
- maionese

Il mio fegato ha sporto denuncia per maltrattamenti, e ha detto che la prossima volta che vado a un GP lui rimane a casa. Verso mezzanotte e un quarto il cameriere ci porge il conto. Good Game per oggi, tutti a nanna.
I Mitici Head Judges!!

Sabato di Draft

Il main event conta circa 1300 giocatori, che in sé non è un numero piccolo, ma è inferiore alle aspettative. Ci sentiamo un po' "overstaffed".
Faccio parte del team Deck Check 3/Public Events, team leader Nick Sephton, buddy David Clavel Iborra. David è un L1 spagnolo, sveglio e preparato, ha già arbitrato tre o quattro Grand Prix, e parla anche bene l'inglese, cosa che in Spagna è tutt'altro che scontata. Sono sicuro che non avrà difficoltà a diventare L2 quando deciderà di sottoporsi all'esame.
Nick, nonostante sia un veterano del Judge Program, sembra accusare la pressione del ruolo da team leader, o forse lui è proprio così nella vita, non lo so. Fatto sta che personalmente mi trasmette più ansia che tranquillità.
Le decklist sono arricchite da una sezione "promemoria", una serie di caselle con associate domande del tipo: "Ho scritto il mio nome?", "Ho segnato le terre base?", "Ho controllato di aver listato 40 carte?", con l'ovvio intento di aiutare i giocatori a compilare correttamente la lista ed evitare penalità. Devo dire che sul momento mi è sembrata una buona idea, ma alla resa dei conti la mia impressione è che non abbia fatto questa grande differenza. Chi si ricorda di fare le cose per bene se lo ricorda a prescindere, chi non se lo ricorda non se lo ricorda. Il promemoria secondo me non aiuta.
David e io passiamo il primo turno dando una mano a contare le decklist, al secondo turno diamo le penalità per lista e facciamo un deck check mid-round, al terzo turno veniamo spostati agli 8-men.

Gestire gli 8-men, apparentemente una cosa semplice, può essere fatto in moltissimi modi. A Madrid il metodo scelto è:
- un po' di "runner", che raccolgono giocatori e prodotto e fanno partire ogni torneo;
- un po' di arbitri che fanno "float" in sala per assistere i giocatori, rispondendo alle domande di regole ma non solo;
- un solo arbitro che tiene i fogli di tutti i tornei in corso. Ogni volta che termina un incontro, i giocatori devono cercare questo arbitro per comunicargli Il risultato e sapere con chi giocano dopo.

Continuo ad avere i miei dubbi su questa scelta, in particolare ricordo che intorno alle 18.00 c'è stata "l'ora di punta" e David, che rivestiva il ruolo in quel momento, mi è sembrato in affanno.

Per la prima volta, che io sappia, vengono organizzati tornei in formato "ChaosDraft".
Conosciuto anche come "Maremagnum Draft" o "Draft raffinato", si tratta di un booster draft dove 8 giocatori ricevono 24 bustine, ciascuna proveniente da un set differente. E' un formato sanzionabile solo come "casual", in quanto un Limited ufficiale prevede che tutti i giocatori ricevano lo stesso prodotto. I giocatori apprezzano abbastanza, l'unico problema sono i booster in cinese di espansioni di qualche anno fa. Ovviamente ben pochi giocatori ricordano a memoria cosa fa una carta di quattro/cinque anni fa. Il povero Fang Wang, livello 1 dalla Cina, corre a destra e a manca per fare da traduttore, e in alcuni casi, tocca affiancargli un altro arbitro per fare la doppia traduzione cinese -> inglese, inglese-> spagnolo.

Altri highlights della giornata:
- Disciple of the Vault è legale in Modern. Lo sapevate? Io sono rimasto genuinamente sorpreso.
- Tex, Head Judge del main event, a un certo punto inizia a fare gli annunci in italiano, confidente che gli spagnoli lo capiscano uguale.
- Un seller espone delle bellissime carte artworkate. Tra queste, una cattura la mia attenzione. Si tratta di una Jitte di Kamigawa, di cui sono leggibili il nome della carta e il costo di mana. Lo spazio dell'illustrazione è ricoperto da una riproduzione della "alternate art" della Jitte promo foil, quella con Toshiro Umezawa, e il testo di regole è ricoperto dall'espansione di questa art, mostrando la parte inferiore del corpo di Toshiro. Fareste giocare questa carta in un torneo?
- Il processo Mills, imputato Berlusconi, viene dichiarato prescritto (booooo!)

Il main event ha alcuni problemi, legati a investigation, ma termina comunque ad un orario decente (con Kevin e Tex come Head Judges, cosa vi aspettavate? :))

Sabato sera:

I gggiovani escono, io sono vecchio dentro e fuori e vado a nanna. Il giorno dopo mi viene riferito che, alle tre di notte, qualcuno avrebbe pronunciato la frase "Ma non possiamo tornare in albergo, sono ancora sobrio!!"
Nota: non vi dico chi è quel qualcuno, indovinate uno tra Gianluca, Gianluca, Gianluca e Gianluca.


Rochester's Sunday

Domenica sono assegnato ad un side event molto particolare, un torneo Team Rochester Draft.
Per chi non lo conosce, il Rochester è un formato Limited, ed è un signor formato. Può essere individuale o a squadre, è più lento del booster ma è considerato più skill-intensive, in particolare molti ritengono il Team Rochester il formato più skill-intensive in assoluto. Fino al 2003, la porzione limited di eventi come nazionali e Pro Tour si svolgeva in questo formato, poi accantonato a favore del booster, con scorno dei giocatori dell'epoca.
Come mai un formato in disuso da così tanto tempo è stato tirato fuori dalla naftalina?
E' di questi giorni la notizia che a ottobre ci sarà il Grand Prix San José (California), e che sarà Team limited, ma non Rochester.
E' lecito pensare che questo torneo a Madrid sia stato un esperimento, un modo per sondare il terreno, e che il numero di squadre iscritte (appena dieci) sia stato un elemento su cui i piani alti hanno riflettuto.

Tornando all'evento, capo arbitro il veterano Sebastian Pekala (si presenta dichiarando "è il mio ventunesimo Grand Prix consecutivo", o qualcosa del genere), in staff altri "vecchietti" come Oli Bird e il sottoscritto, in tutto sette arbitri. Sebastian dà ad ognuno un utilissimo foglietto pro-memoria per seguire il draft senza fare errori, complimenti a chi ha avuto l'idea.
Il Team Rochester Draft richiede un tavolo ogni due squadre da tre giocatori (quindi sei giocatori attorno a un tavolo). Il torneo si svolge così: draft, costruzione, si gioca contro la squadra con cui hai draftato. Di nuovo draft, costruzione, si gioca contro la squadra con cui hai draftato. Fine. Sebastian si ritrova sette arbitri per dieci squadre, trenta giocatori in tutto, e non sa bene che fare con tutta questa gente.
Durante il primo draft assegna un arbitro ad ogni tavolo, durante il primo turno di gioco ci manda in pausa pranzo a scaglioni. Secondo draft, di nuovo un arbitro ad ogni tavolo, durante il secondo turno di gioco ci invita a prendere parte a dei seminari.
Tex ha organizzato un seminario all'aperto, di fronte alla sala torneo. Io ci provo a seguirlo, ma dopo dieci minuti le mie allergie respiratorie hanno la meglio (scusa Riccardo!), e mi rifugio di nuovo dentro.
Seguo il Team Rochester fino alla fine, poi vengo assegnato al Super Ptq in tempo per l'ultimo round. Il capo arbitro Nick Septhon mi dice "You are assigned to the bubble." Io: "The bubble?" Mi spiega che intende i tavoli caldi, quelli alti, ma che non possono pattare. Che dire, ho perso il conto dei GP che ho arbitrato, ma qualcosa di nuovo si impara sempre…

Domenica sera:

La domenica sera di un GP è libera uscita, "ça va sans dire".
Riunione alle 22.00 a piazza di Spagna (come se a Roma esistesse "Piazza Italia"). Tra arbitri arbitranti, arbitri giocanti e consorti, formiamo un bel gruppetto di quattordici persone. Cena a base di carne (of course), segue giro a piedi per Madrid.
Dopo mezzanotte, ogni dieci metri veniamo fermati da qualcuno che ci propone l'ingresso in un disco-pub, o in alternativa in uno strip club.
Verso l'una, parte del gruppo cede alle lusinghe di uno di questi locali (il disco-pub, che credete?), io faccio parte dei non interessati, un altro giro per Madrid e poi torno in albergo con Gigi Tognon.

Lunedì:

Quasi tutti gli italiani hanno il volo di mattina, tranne Tex e io che decolliamo alle 17.40. Tex è in stato comatoso, quindi prendo un bus turistico e faccio un bel giro di Madrid in solitaria. Verso le 14.00 saluto Madrid e mi dirigo verso l'aeroporto.

Vorrei chiudere questo report con la sezione…

NFCM (Non Fate Come Me)

- Non fate come me, che decido sempre di partire venerdì e rientrare lunedì, e mi godo poco le trasferte.
- Non fate come me, che, assorbito da mille impegni, leggo tutte le mail del GP il giorno prima di partire.
- Non fate come me, che non esprimo nessuna preferenza su cosa vorrei fare al GP, e finisco due giorni ad arbitrare i side event.

Grazie,

Francesco Scialpi