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From the Time Vault: Oath of Druids
Articolo del 29-4-2013 a cura di Franco Lamberto
Franco Lamberto

Tag: From the Time Vault Oath of Druids regolamento trigger intervening if


Ciao a tutti, in questo articolo analizzeremo una carta piuttosto vecchia, molto forte (per questo bandita in Legacy) e molto giocata in Vintage: Oath of Druids.

Prima di tutto analizziamo il testo della nostra carta, che ha subito qualche cambiamento da quando è stata stampata, il più importante dei quali in seguito ai cambiamenti delle regole dopo M10. Il suo attuale Oracle text è:

Oracle Text
At the beginning of each player's upkeep, that player chooses target player who controls more creatures than he or she does and is his or her opponent. The first player may reveal cards from the top of his or her library until he or she reveals a creature card. If he or she does, that player puts that card onto the battlefield and all other cards revealed this way into his or her graveyard.

Notiamo prima di tutto che c'è un'abilità innescata che fa funzionare Oath. Quindi utilizza la pila ed è possibile rispondere.

Essa va in pila all'inizio del mantenimento e vi obbligherà a scegliere un avversario, che deve avere più creature in campo rispetto a voi. Dato che l'abilità controlla se la condizione è vera appena deve essere messa in pila, dovete essere sicuri di avere meno creature del vostro avversario prima di entrare nella sottofase di mantenimento. Poiché nessun giocatore ottiene priorità durante la sottofase di STAP (nemmeno se si innesca un'abilità: in questo caso la si mette in pila durante il mantenimento), il modo migliore e più inteligente per assicurarsi che Oath "funzioni" è giocare abilità e magie alla fine del turno del vostro avversario.

Quindi non potrete tappare Forbidden Orchard in risposta all'innescata di Oath per avere la vostra creatura. Se la condizione non è verificata all'inizio del mantenimento, l'abilità proverà ad andare in pila e poi verrà immediatamente rimossa da essa, per mancanza di un bersaglio valido.

Tuttavia, se l'abilità innescata di Oath va in pila, e l'avversario in risposta all'abilità rimuove dal campo una sua creatura, potrete ancora attivare in risposta il Forbidden Orchard per far sì che l'abilità si risolva. La legalità dei bersagli si controlla solo quando un’abilità innescata viene messa sula pila e quando essa inizia a risolversi, non per tutto il tempo che separa questi due eventi.

Infine, nel caso in cui l’avversario non potesse essere bersagliato (ad esempio, grazie ad un True Believer o ad una Leyline of Sanctity), l'abilità innescata di Oath non andrà nemmeno in pila.

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni

Analizziamo adesso qualche situazione interessante, che vi potrebbe capitare durante una partita.



Q: Il mio avversario gioca un mazzo con Oath of Druids. Risolve l'abilità e poggia un Emrakul, the Aeons Torn sul tavolo. Potrei comunque vincere al turno successivo, ma tra le carte che il mio avversario ha rivelato c'è un Dragon Breath, e lui sostiene che può risolvere l'abilità del Breath, scegliere come bersaglio Emrakul, e quindi uccidermi con l’attacco. Il mio dubbio è: Oath mette Emrakul sul campo di battaglia, e solo dopo mette le altre carte nel cimitero. La combo del mio avversario può funzionare?

A: La combo funziona. Dragon Breath ed Emrakul entrano rispettivamente nel cimitero e nel campo di battaglia simultaneamente, poichè c'è un solo verbo che realizza l'azione nel testo dell'abilità di Oath. Tutte le innescate controllano lo stato del gioco dopo l’evento che le ha innescate (con una sola, importante eccezione che è lasciata per esercizio al lettore), quindi Dragon’s Breath “vede” Emrakul che entra in gioco, come ad esempio più creature che entrano sul campo di battaglia contemporaneamente si vedono a vicenda.



Q: Il mio avversario cerca di risolvere l'abilità di Oath, ma io controllo Grafdigger's Cage. Come interagiscono le due carte?

A: La Cage non impedisce all'abilità di Oath di innescarsi e rivelare carte dal grimorio, ma impedisce alla creatura di entrare nel campo di battaglia. Quindi le carte rivelate andranno al cimitero, e la creatura rimarrà in cima al grimorio, pronta per essere pescata.



Q: Il mio avversario ha macinato Gaea's Blessing! E ora?

A: Keep calm and finish resolving the ability, per due motivi. In primis, le carte non sono messe direttamente nel cimitero, ma solo rivelate per il momento; inoltre, anche se si innescano delle abilità mentre risolvo l'abilità di Oath, esse verranno messe in pila solo dopo che il processo di risoluzione sarà completo. Ad esempio, diciamo che venga rivelato un Gaea's Blessing, poi un Angel of Despair. Le loro abilità si innescano, e andranno in pila nello stesso momento nell'ordine scelto dal controllore.

Bonus: che succede se invece di un Angel of Despair la creatura rivelata è uno Snapcaster Mage, con l'abilità del quale voglio lanciate una Brainstorm nel mio cimitero? Sarà mia cura mettere in pila prima l'abilità che rimischia il cimitero, poi quella che dà flashback alla Brainstorm, che poi lancerò mentre l'abilità di Blessing è ancora in pila. Questo giochetto ovviamente non funziona con una stregoneria come Ponder!



Q: Ho ucciso tutte le creature del mazzo del mio avversario, come mai vuole ancora usare Oath?

A: Se l'abilità di Oath non riesce a trovare una creatura nel mazzo, farà il massimo che può: rivelerà tutte le carte del mazzo e poi le metterà nel cimitero. A questo punto la sua risoluzione è completa e un'eventuale Gaea's Blessing potrà andare in pila. Notate che dopo aver rimischiato il cimitero nel mazzo non continuerò a rivelare in cerca di una creatura.



Q: Il giocatore A ha in gioco un Oath of Druids. Il giocatore B nel suo turno gioca un Pithing Needle nominando Oath of Druids, e passa. Il turno successivo il giocatore A dichiara di voler risolvere l’’abilità di ’Oath, e il giocatore B, nella speranza che il giocatore A non sappia bene la differenza tra abilità innescata e attivata, dice: ““Guarda che con Needle ho nominato Oath”.”

A: La situazione è molto delicata. È vero che il giocatore B non sta fornendo informazioni false o ambigue e non sta distogliendo l’attenzione di A dall’’oggetto del trick. Tuttavia è evidente l’intento di B di voler impedire un’’azione legale di A, cercando di fargli pensare che Pithing Needle abbia effetto sull’’abilità dell’’Oath of Druids.

Un trick di questo genere, compiuto in quel momento di gioco è sicuramente illegale. Bisogna anche tenere presente che quando un giocatore non ha priorità è tenuto a rimanere in silenzio e in questo caso il giocatore B sta fornendo un’’informazione ad A in un momento in cui non potrebbe, con l’’aggravante dell’’intento di farlo sbagliare.

Il trick si potrebbe invece ritenere legale (ma comunque al limite) se il giocatore B dicesse una frase come: “”Ricordati che con Needle ho nominato Oath”” alla fine del proprio turno. In questo modo il giocatore B non forzerebbe l’’azione di A e non gli impedirebbe di eseguire una giocata legale nel momento in cui viene annunciata.

Cenni storici

Fino a un paio di anni fa, l’abilità di Oath of Druids non bersagliava l’avversario, come possiamo vedere dall’immagine della promo judge:


Questa dicitura era un ottimo esempio della cosiddetta clausola del “se” interposto (provate a dirlo dieci volte di fila!) AKA innescata condizionale, ossia un’abilità innescata che usa questo template:

[At | When | Whenever] [evento innescante], if [condizione], [effetto].

Se la condizione suddetta non è vera quando avviene l’evento innescante, l'abilità non si innesca. Inoltre, se smette di essere vera prima che l’abilità inizi a risolversi, l'abilità non farà niente - non "fizzlerà", ossia non sarà neutralizzata in risoluzione.

Questo tuttavia non è il meccanismo con cui furono stampati gli Oath (ce n’è un intero ciclo) in Exodus: se guardate l’immagine della carta all’inizio dell’articolo, dice chiaramente “target opponent”. Tuttavia, dato che l’abilità è sempre controllata dal controllore dell’incantesimo, non dal giocatore attivo che poi cercherà la creatura, il moderno template non può fare altro che usare quella complicata perifrasi, come ci spiegava l’allora rules manager Mark Gottlieb nel 2009.