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"Come fare a"... Scrivere traduzioni efficaci
Articolo del 19-3-2015 a cura di Mondani Andrea
Mondani Andrea

Tag: Comunita come fare a traduzioni scrivere consigli


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Perché esistiamo? Dove stiamo andando? E perché lo stiamo facendo? Se cercate la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto siete sicuramente giunti nel posto sbagliato, ma potrete ugualmente consolarvi con qualche altra risposta.


Perché?

Perché limitarsi?
 

L'enormità del numero di informazioni reperibili sul web è una risorsa validissima e imprescindibile per qualunque attività che miri a migliorare se stessa, ma si scontra con un numero consistente di problemi dalla soluzione non banale, uno dei quali è la barriera linguistica che separa la fonte dall'avido lettore. Lo scopo della traduzione di un articolo è quindi primariamente quello di rendere accessibili informazioni ad una platea più ampia, affinché le informazioni fluiscano. Per la comunità arbitrale un flusso di informazioni costante e cospicuo è essenziale non solo al miglioramento delle conoscenze e capacità arbitrali, ma anche a stabilire delle linee guida comuni che migliorino la coerenza ed omogeneità delle decisioni.



Cosa?

Per quanto esuli dallo scopo di questo articolo deve essere evidenziato come il primo passo per una traduzione efficace sia la scelta dell'articolo da tradurre. Questo è un problema che il traduttore solitamente non si pone, visto che riceve il lavoro e lo esegue, senza farsi troppe domande sul contesto o sull'opportunità. Il lavoro di scelta su cosa merita di essere tradotto è tanto importante quanto eseguirla, poiché il rischio di farsi prendere la mano e diluire le informazioni utili in troppe che non lo sono particolarmente è altissimo. Il lavoro della redazione è quindi cruciale nel reperire le informazioni utili (talvolta fondamentali) e decidere per la loro traduzione, non solo per quanto detto ma anche perché le risorse umane a disposizione sono ovviamente limitate, cosa che introduce la prossima domanda...

 

E ora?
 


Chi?

È piuttosto ovvio come il requisito base per poter ambire (!) alla posizione di traduttore sia conoscere adeguatamente sia la lingua originale sia quella di destinazione. Ciò viene verificato quando un nuovo traduttore viene reclutato, in modo che sia assicurata la qualità del prodotto (la capacità di tradurre). Questo test, oltre a definire la capacità di traduzione, deve anche stabilire il rispetto di alcuni requisiti di base, tra cui la puntualità nel completare il lavoro di traduzione:


Quando?

Anche il tempo è una risorsa limitata, a maggior ragione quando le informazioni che andiamo a tradurre e pubblicare sono in continua evoluzione e trasformazione, e con un'obsolescenza quindi pericolosamente prossima. Ciò significa che ai traduttori sono assegnate delle scadenze per la consegna dei lavori di traduzione. Queste scadenze consentono a chi ne è responsabile di effettuare una revisione, che comprende la correzione di errori grammaticali e sintattici, ma anche l'impaginazione sul sito.


Dove?

Gli articoli tradotti, rivisti e impaginati vengono pubblicati sul sito e condivisi sul gruppo Facebook degli arbitri oltre che sulla pagina Facebook IMJ4You quando l'articolo sia ritenuto di interesse anche per la comunità dei giocatori e non solo per quella arbitrale.

 


Nella migliore tradizione del giornalismo anglosassone abbiamo così concluso la descrizione del processo di traduzione lasciando fuori la domanda più importante:


Come?

Quando scriviamo un articolo è importante che l'attenzione del lettore non vada alla deriva oltre i limiti dello schermo, ma rimanga collegata al testo almeno finché non è finito (in un mondo ideale vorremmo lasciarlo a rifletterci per qualche settimana anche dopo che ha finito di leggerlo). Ovviamente questo è un compito impossibile per chi vada a tradurre un articolo esistente, in quanto il problema se lo è già posto chi l'ha scritto originariamente e, se non lo ha fatto ma siamo arrivati a farne una traduzione, il problema se lo è comunque posto, come detto, la redazione.

Ouch!
 

Ma mentre lo traduci puoi utilizzare alcune linee guida per rendere la lettura scorrevole/gradevole senza che impacci linguistici sortiscano l'effetto opposto al desiderato e un esempio classico di quello che ho scritto è la persona utilizzata nel testo.

A parte alcuni casi particolari, è utile usare la prima e seconda persona plurale per riferirsi a chi scrive e chi legge rispettivamente

Nell'ultima frase, con un certo fastidioso stridore, questo stesso articolo è passato da utilizzare la persona plurale sia per i lettori che per chi scrive, ad utilizzare la persona singolare: ad esclusione di casi specifici, come articoli in forma di FAQ, è sempre consigliato utilizzare il "noi" o forme impersonali per chi scrive, ed il "voi" per riferirsi a chi legge. Questa impostazione del testo lo rende meno colloquiale, donando al tutto un aspetto più professionale.

L'orribile stridore di cui sopra è anche dovuto al cambiamento: scelto uno stile è assolutamente necessario che tale rimanga per tutto l'articolo: quando avete letto "lo traduci" e "ho scritto" non è stata la persona singolare a colpirvi maggiormente, ma l'improvviso cambio di stile che induce una "rottura" interrompendo bruscamente lo scorrere naturale della lettura.
 

La traduzione deve riprodurre i concetti originali in italiano, abbandonando dove necessario la traduzione letterale del testo.

Uno degli aspetti più importanti di cui tenere conto è che lo scopo di una traduzione, come già discusso, è veicolare concetti verso un pubblico più ampio. Questo significa che non è essenziale riprodurre minuziosamente ogni signola frase nella trasposizione letterale italiana, ma è invece cruciale riprodurre con il maggior dettaglio possibile i concetti espressi dall'articolo originale. Quindi quello che ci si aspetta da un traduttore è che riscriva l'articolo originale in un italiano scorrevole in modo da non mettere i lettori di fronte ad articoli linguisticamente macchinosi.
 

Le frasi idiomatiche devono essere tradotte secondo il significato effettivo e non secondo quello letterale.

In quanto appena messo in evidenza è possibile includere le frasi idiomatiche, i così detti "modi di dire". Ogni lingua ha i propri modi di dire che hanno un senso letterale completamente diverso, per questo è essenziale che il traduttore individui queste frasi e le traduca correttamente, ma come? Se esiste una frase idiomatica italiana con lo stesso significato è possibile usare quella, ma va altrettanto bene tradurre riscrivendo la frase in modo che sia trasmesso il concetto, piuttosto che la forma.
 

Le citazioni devono essere ritrovate nella traduzione originale, piuttosto che tradotte nuovamente.

Un importante corollario di quanto appena detto è la capacità di riconoscere citazioni nel testo da tradurre. Talvolta si tratta di autocitazioni, ed è questo il caso, solitamente, quando si stia traducendo una rubrica periodica; talvolta si tratta di citazioni che possono essere le più generali possibili. Il massimo comun denominatore dei due casi è la necessità che la traduzione sia omogenea con l'originale: quando si è alle prese con una citazione è necessario evitare la tentazione di farne una traduzione diretta, e, per quanto il lavoro diventi più complicato, andare a cercare la traduzione originale da cui è tratta la citazione. Il duplice obiettivo è ottenere uniformità fra le pubblicazioni che fanno uso del testo citato e rendere riconoscibile la citazione anche nel testo tradotto. Un esempio di ciò è dato dall'apertura e chiusura di questo articolo, in cui la frase finale richiama il cappello con una citazione diretta. Una fucina di citazioni è ad esempio la rubrica settimanale Cranial Insertion in cui si susseguono citazioni sia "autologhe" che esterne. Un caso piuttosto evidente è il titolo di questo articolo in cui apparentemente il titolo originale e quello italiano non hanno alcuna attinenza finché non si sia consapevoli che si tratta di una citazione da Man In Black.
 

Nomi delle carte, nomi propri e nomi dei progetti non devono essere tradotti.

Sempre sulla stessa lunghezza d'onda stanno i nomi delle carte, dei progetti e i nomi propri. Semplicemente non traduceteli, oltre a non esserci alcun motivo a favore, farlo complica le cose per il lettore, che si troverebbe di fronte a nomi privi di significato o meno noti delle controparti in lingua originale (oltre al fatto che alcune carte in italiano non sono mai esistite).
 

Il tono e le frasi ricorrenti devono essere costanti negli articoli che compongono una rubrica periodica

Talvolta si è chiamati periodicamente a tradurre rubriche fisse, per esempio Cranial Insertion o Magic Judge Monthly. In questi casi è essenziale che il tono del periodico si mantenga costante nel tempo al variare dei traduttori. E' quindi vostro il compito di utilizzare sempre gli stessi stilemi, a partire da aperture, chiusure o titoli che si ripetono per ogni articolo. Visto che questo tipo di rubrica ha un intero staff di traduttori, uno dei modi migliori per riuscire in questo compito è leggere anche gli articoli che non siete voi a tradurre, in modo da avere ben presenti le ricorrenze e poter fare anche dei brutali copia/incolla quando necessario.
 

Non utilizzate MAI strumenti automatici di traduzione se non per singole parole su dizionari

Per quanto possa sembrare strano che sia necessario scriverlo, Google Translate e Babelfish (questa lista è esemplificativa e non esaustiva) NON SONO strumenti con cui è possibile generare una traduzione decente. Utilizzarli per tradurre l'articolo e avere una bozza su cui poi lavorare NON È un metodo né efficiente né efficace per produrre una buona traduzione. Se lavorate su una versione tradotta in questo modo rischiate seriamente di arrivare alla fine del lavoro e aver tradotto un articolo che viene da una realtà alternativa e diversa da quella in cui ci si aspetta che il vostro articolo venga pubblicato.


Se siete arrivati fin qui e siete interessati a far parte di un progetto di traduzione per IMJ, contattate il vostro redattore di fiducia o uno degli amministratori del progetto su Judge Apps.

Addio e grazie per tutto il pesce!