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Meraviglie e Misteri del Mescolare
Articolo del 3-7-2015 a cura di Romano Luca
Romano Luca

Tag: giocatori mescolare shuffling


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Perché parlare di come si mischiano i mazzi? Beh, ci sono diversi buoni motivi: Innanzitutto perché è una procedura importante che nel corso di un torneo viene ripetuta con estrema frequenza. In secondo luogo, perché è una delle poche procedure che vi richiederanno di interagire anche con il mazzo dell’avversario. Infine, perché si tratta di una procedura tramite la quale sono possibili diverse forme di cheating (barare), che non solo vanno ovviamente evitate (ed è bene anche evitare di dare sospetti in tal senso), ma verso le quali è anche opportuno cautelarsi.

Vediamo innanzitutto cosa dicono le regole da torneo ufficiali sul mescolare il mazzo

[MTR 3.9] Mescolare

  • I mazzi devono essere mescolati all’inizio di ogni game e ogni volta che un’istruzione lo richiede. Mescolare significa portare il mazzo in uno stato in cui nessun giocatore ha alcuna informazione relativa all’ordine o alla posizione delle carte in alcuna porzione del mazzo. Il solo metodo del pile shuffling non è considerato sufficiente. Una volta che il mazzo è stato mescolato, deve essere presentato all’avversario. Con questa azione, i giocatori dichiarano implicitamente che il loro mazzo è legale e mescolato. L’avversario può mescolarlo ulteriormente. Le carte e le bustine protettive non devono essere danneggiate in questo processo.
     
  • Se un giocatore ritiene che l’avversario non abbia mescolato in maniera sufficiente il proprio mazzo, il giocatore è tenuto a chiamare un arbitro. I giocatori possono richiedere a un arbitro di mescolare le loro carte al posto dell’avversario; questa richiesta verrà soddisfatta a discrezione dell’arbitro.
     
  • Se un giocatore ha avuto la possibilità di vedere la faccia di una o più carte mentre mescolava, il mazzo non è più considerato casuale e deve essere mescolato di nuovo. Durante i tornei a REL Competitivo e Professionistico, i giocatori devono mescolare i mazzi dei loro avversari, dopo che sono stati mescolati dal proprietario. Il Capo Arbitro può richiedere che venga fatto anche a REL Amatoriale.

Sembra tutto molto chiaro e lineare, ma alcune sottigliezze è meglio evidenziarle.

Innanzitutto, c’è scritto che un giocatore “può” mescolare il mazzo del suo avversario: questo potrebbe spingere qualcuno a pensare che non sia un’azione obbligatoria, e a evitare di farlo, quantomeno per pigrizia. Al fondo però è specificato che questa regola si applica solo a REL amatoriale (regular): a REL competitivo e professionistico, mescolare il mazzo del proprio avversario è una procedura obbligatoria. Il fatto che, per motivi di ordine pratico, un semplice “taglio” sia considerato sufficiente, non esime comunque i giocatori dall’effettuare almeno questa mini-mescolata (rimane comunque consigliabile dare almeno un paio di mescolate classiche): a eventi competitivi o professionistici, bussare sul mazzo è una pratica scorretta.

In secondo luogo, apprendiamo che mescolare significa portare il mazzo in uno stato in cui nessun giocatore ha nessuna informazione sull’ordine o sulla posizione delle carte. Questo pone il problema di capire come fare ad assicurarci che il nostro mazzo sia adeguatamente randomizzato. Fintanto che non iniziamo a mescolarlo, si assume che noi conosciamo perfettamente l’ordine e la posizione di tutte le carte nel nostro mazzo, quindi si suppone che la randomizzazione debba iniziare da zero.


 

Come mescolare (e come non mescolare) il proprio mazzo

I principali metodi di shuffling che si osservano in torneo sono essenzialmente tre, che vale la pena analizzare nel dettaglio.

  • Mescolata classica, o “riffle-shuffle”: sebbene leggermente diversi come azione, questi due metodi hanno lo stesso risultato pratico. Si tratta infatti di prendere una grossa parte del mazzo e infilarla nella parte rimanente, in modo che le carte di una e dell’altra parte siano (idealmente) alternate. Si tratta di un ottimo metodo, ma solo se si coinvolgono effettivamente anche le carte nella cima e nel fondo del mazzo e solo se il procedimento viene effettuato un elevato numero di volte. Simulazioni statistiche (effettuate su mazzi da Casinò di 52 carte) hanno dimostrato che un mazzo di carte “preparato” in un certo ordine inizia a perdere buona parte di questo ordine dopo sette mescolate, e perde completamente ogni traccia di manipolazione solo dopo dieci mescolate. Questo assumendo che le mescolate siano ovviamente fatte bene.
     
  • Pile shuffling: la mescolata “a pilette”: come specificano le stesse regole da torneo, da sola non è considerata sufficiente. Si tratta in effetti di un ottimo metodo di randomizzazione, se si parte da una configurazione non nota. Ma se si parte da una configurazione nota, esistono alcuni “trucchi” che permettono di preservare la configurazione, o di arrivare ad un’altra configurazione nota. Dal momento che, come già detto, prima di iniziare a mescolare si assume che la configurazione sia nota, questo metodo non è sufficiente. Può essere però molto utile se affiancato ad una mescolata classica, anche perché permette di contare le carte mentre si mescola, scoprendo in anticipo eventuali problemi (carte dimenticate nel sideboard o simili).
     
  • Mescolata “a blocchi”: questo metodo consiste nel prelevare un blocco di carte dal centro del mazzo, unire le due parti rimanenti, e mettere il blocco in cima o in fondo, ripetendo il processo diverse volte. Esistono molte possibili varianti, ma tutte hanno in comune il fatto di preservare l’ordine delle carte di diverse porzioni del mazzo. Per questo, tendenzialmente non vanno bene. Il “tagliare” il mazzo del proprio avversario è considerato una forma di mescolata a blocchi ripetuta una volta sola. Tuttavia è accettabile in quanto quando mescoliamo il mazzo del nostro avversario si assume che la configurazione sia già randomica, mentre quando mescoliamo il nostro si assume che la configurazione all’inizio sia nota.

Il metodo più efficace di ottenere un mazzo ben randomizzato è quello di combinare i primi due metodi di mescolata: prima effettuare un pile-shuffling, e poi mescolare in modo classico almeno una dozzina di volte.

Questo sistema è ideale all’inizio di un game, ma non è pensabile effettuarlo ogni volta che si rimescola il mazzo durante una partita (soprattutto in formati con un elevato numero di fetchlands e tutori): in questa situazione l’ideale è evitare del tutto le pilette, e mescolare in maniera classica una decina di volte.



Come mescolare il mazzo del proprio avversario

Dopo ogni mescolata, il mazzo di un giocatore andrà presentato al suo avversario, che avrà la possibilità (ma a REL competitive e professional è un obbligo) di mescolarlo a sua volta.

Quando si mescola il mazzo del proprio avversario, la scelta tra i vari metodi possibili è molto più ampia: infatti in questo caso si parte dal presupposto che il mazzo quando viene presentato all’avversario sia già randomizzato, quindi qualunque tipo di mescolata va bene, dal pile shuffling al taglio semplice. Lo stesso vale per il vostro avversario, naturalmente, che può decidere di mischiare il vostro mazzo come meglio crede.

Anche qui, a inizio partita un buon sistema può essere quello di effettuare un pile-shuffling seguito da qualche mescolata. In questo modo si possono scoprire subito eventuali errori nel mazzo del proprio avversario (carte mancanti, o carte bifronte in bustine non perfettamente opache), si sa subito quante carte gioca di main (in alcuni formati può essere importante), e si prevengono un buon 95% delle possibili manipolazioni che un avversario disonesto può aver messo in atto.

Occorre essere pragmatici: i bari, purtroppo, esistono. E la manipolazione di un mazzo è un sistema efficace di barare, perché dà un vantaggio sistematico ed è difficile da provare di fronte ad un arbitro. Dal momento che questa forma di cheating potrebbe venire praticamente azzerata semplicemente se i giocatori mescolassero a sufficienza i mazzi dei loro avversari, è evidente che incentivare questa pratica dovrebbe essere nell’interesse di tutti. Se il vostro avversario non sembra intenzionato a mescolarvi il mazzo, invitatelo a farlo: l’integrità del torneo ne gioverà moltissimo.

Caso limite: dal momento che il riffle-shuffle a lungo andare può rovinare le carte, piegandole leggermente sul dorso, in un torneo di un formato eternal (dove le stesse carte vengono giocate per molti anni e possono valere svariate centinaia di euro) possiamo chiedere al nostro avversario se può evitare di utilizzare questo sistema, cercando di essere molto chiari ed espliciti sul fatto che lo si fa solo per evitare che le carte si rovinino, e invitandolo a mescolare il nostro mazzo in qualunque altro modo ritenga opportuno.


Cosa si rischia se non si mischia adeguatamente il mazzo?

Le penalità possibili sono due: la prima è un semplice Warning per Insufficient Shuffling.

Il classico caso in cui capita di assegnare questa penalità è quello in cui, mentre si stanno dando le ultime mescolate, cade una carta a faccia in su. Se noi la inseriamo nuovamente nel mazzo, e diamo solo due mescolate, c’è una possibilità concreta che conosciamo la posizione di quella carta. Un altro caso di Insufficient Shuffling è quello in cui un giocatore si dimentica di mescolare le carte rivelate con l’abilità Cascade prima di metterle in fondo al mazzo.

Un ulteriore possibile esempio potrebbe essere quello di un giocatore che attiva una fetchland, prende il mazzo e trova subito la terra come ultima o penultima carta. La mette in gioco e, visto che non ha guardato il mazzo quasi per nulla, decide di dare un singola mescolata prima di presentarlo all’avversario. Anche in questo caso si tratta di Insufficient Shuffling (il giocatore sa che con ogni probabilità la penultima carta del mazzo si trova ancora tra le ultime del mazzo): il giocatore riceverà un Warning e sarà invitato a mescolare il suo mazzo adeguatamente. Una cosa simile può sembrare una stupidaggine, ma a volte una simile stupidaggine può portare vantaggi inaspettati: se sto giocando Storm Combo in Legacy, sono a 12 vite, e sono indeciso se provare a scombare con Ad Nauseam o meno, il sapere che Past in Flames (una delle uniche due carte a cc.4) si trova in fondo al mazzo, può influire molto sulla mia decisione.

Attenzione: questi esempi partono tutti dal presupposto che l’infrazione sia stata commessa in maniera non intenzionale. Qualunque infrazione commessa in maniera intenzionale per ottenere un vantaggio ricade sotto la categoria Barare, categoria per la quale si rientra sotto la seconda penalità possibile: la Squalifica.

Qui si apre un capitolo importante, in quanto molti giocatori hanno delle pessime abitudini in fatto di manipolazione del proprio mazzo, che mettono in pratica in maniera innocente, salvo il fatto che possono indurre facilmente un arbitro a pensare di avere a che fare con un baro.

Due esempi su tutti:

Manaweaving: noto anche come “Mana-check”. Questa pratica consiste nel predisporre il mazzo nella configurazione Terra-spell-spell prima di mescolarlo.

Stacking: questa pratica consiste nel disporre alcune carte a intervalli regolari in mezzo alle altre, ad esempio le 4 copie di una carta che vogliamo aprire spesso in prima mano, oppure le carte che abbiamo appena inserito dal sideboard.

Queste pratiche in teoria non sono illegali, a patto che il mazzo venga mescolato sufficientemente in seguito. In pratica, però, sono estremamente sconsigliate.

Infatti, cosa vuol dire che il mazzo dopo va mescolato “sufficientemente”? Vuol dire che non si deve avere nessun tipo di informazione sull’ordine o la posizione delle carte. Quindi, di fatto, dobbiamo mescolare il mazzo fino a portarlo in una configurazione tale per cui è come se il Manaweaving non fosse mai stato fatto.

Ma allora, che senso ha farlo? Questa domanda è fondamentale: dal punto di vista di un giocatore, fare manaweaving o stacking non ha alcun tipo di senso.

Se siete abituati a farlo, fatevi questa domanda: perché lo fate? Se la risposta inizia con “perché penso di aumentare le probabilità di…” beh, è la risposta sbagliata: vuol dire che stai manipolando intenzionalmente il mazzo per ottenere un vantaggio. Questo è illegale.

Se invece la risposta è “per scaramanzia” beh, potete continuare a farlo, ma se a seguito di un deck-check la configurazione del vostro mazzo dovesse essere particolarmente ottimale e regolare sappiate che state correndo il rischio concreto di venire squalificati.

Lo ripeto per essere chiaro: se fate Manaweaving o Stacking perché ritenete che sia utile, state facendo un’azione illegale. Se invece ritenete che sia inutile, allora perché lo fate? Non fatelo, e basta.
 

Per finire, alcuni consigli utili

  • Quando mescolate il mazzo del vostro avversario, guardatelo negli occhi, e invitatelo a fare lo stesso. In questo modo entrambi sarete certi che nessuno sta sbirciando il mazzo dell’altro per sapere in anticipo il Match-up.
     
  • Quando mescolate col metodo classico, dovete mescolare tutto il mazzo. Se ad esempio prendete la metà inferiore del mazzo e la infilate nella metà superiore senza però arrivare a mescolare le prime tre carte, e ripetete il procedimento più volte, le prime tre carte rimarranno sempre le stesse. Se è presente un arbitro questo vi costerà un Warning per Insufficient Shuffling: naturalmente se le carte sono quelle che permettono al vostro mazzo la migliore partenza possibile, l’arbitro si prenderà la briga di investigare oltre, con tutte le conseguenze del caso.
     
  • Mescolate tenendo sempre il mazzo rivolto verso il basso. Se mescolate col mazzo rivolto verso l’avversario, gli regalate informazioni, se mescolate col mazzo rivolto verso l’alto o verso di voi, potreste trarre informazioni illecite sulla distribuzione delle terre o di alcune carte specifiche.

E con questo è tutto… anzi no, una piccola curiosità: Mescolare il mazzo al proprio avversario non è sinonimo di scarsa fiducia, anzi, il contrario: questa pratica nasce infatti tra i giocatori d’azzardo americani (soprattutto di giochi come il Gin Rummy), dove i bari erano molto diffusi. Per questo i gentiluomini, quando era il loro turno di dare le carte, offrivano ai loro avversari la possibilità di mescolare il mazzo: non era solamente un modo per dimostrare la propria buona fede, ma anche per provare che un’eventuale vittoria era frutto di abilità o fortuna. Quindi, quando mischiamo il mazzo all’avversario, non stiamo agendo con scarsa fiducia nei suoi confronti, stiamo semplicemente dando la risposta educata al suo gesto di fiducia nei nostri confronti. Rifiutarsi di mischiare un mazzo vuol dire comprarsi la possibilità di affermare di non essere stati sconfitti lealmente, in caso di sconfitta.

Per questo non solo non c’è motivo di offendersi se un avversario mescola il nostro mazzo, ma ci sarebbe da offendersi se non lo facesse.