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Report 2016 - Grand Prix Bologna
Articolo del 5-5-2016 a cura di Strati Jacopo
Strati Jacopo


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Non potevamo lasciarvi senza un report sull'evento più bello dell'anno (almeno fino a Rimini)! Per fortuna Jacopo viene in soccorso con un dettagliato resoconto della sua esperienza in prima persona con gli altri pinguini italiani e stranieri accorsi per l'occasione. Buona lettura!

Will & Mike


 

Report 2016 - Grand Prix Bologna

 

 

Ciao pinguini!
Mi è stato chiesto [NdA: si è ovviamente offerto entusiasticamente volontario] di parlarvi della mia esperienza al GP Bologna 2016. Questo è il mio primo report di un evento così grande, spero di riuscire a trasmettervi la magnitudo della cosa.

Uhm, cosa posso dire? Mi sono divertito tantissimo, fare i GP è bello. Cercate di farne più possibile!

Grazie per aver letto questo articolo, a risentirci alla prossima occasione!

Ciao!

-Jacopo


P.S.: Ah già! Ci sono alcune cose che mi sono dimenticato di dirvi!

 

Meglio partire dal principio.


Venerdì mattina io e Martina arriviamo in location abbastanza presto. E menomale! Trovare la sala in quel tripudio di stanzoni enormi e numerati non è stato mica semplice. Varco la soglia della location, ed ecco che arriva quella sensazione che ormai ho imparato a conoscere: ogni volta che prendo parte a un GP sento un bellissimo formicolio allo stomaco, l'emozione di fare parte di qualcosa di grande che prenderà vita di lì a poco. In circa due anni ho avuto la fortuna di poter prendere parte a circa una decina di GP, ma tutte le volte è la stessa storia.

Durante i vostri primi GP sarete così concentrati su voi stessi da non riuscire a percepire quasi nulla di ciò che accadrà attorno a voi. Col tempo però le cose cambieranno: certi meccanismi diventeranno automatismi, e questo vi permetterà di poter interagire in modo più profondo con chi avete attorno, fino a quando inizierete a voler andare ai GP non tanto per l'evento in sé, quanto per rivedere persone che non vedevate da un bel po'. 
Ed infatti le prime cose che sono successe quel venerdì sono stati un sacco di saluti e abbracci, sia fra connazionali che non.

Ma ecco che ci siamo, i giocatori cominciano ad arrivare! Come in ogni GP cè bisogno di controllare la folla e indirizzarla verso i posti giusti (per iscriversi a un evento o per dare anche solo informazioni relative alla giornata). Sembra una cosa semplice eh, ma  richiede un impegno considerevole data la tendenza delle persone ad accalcarsi tutte insieme e a parlare lingue diverse che ti costringono a brusche virate da inglese a italiano e vice versa. Con confusione annessa - “Please, vieni a register your DCI right qui”.

Primo torneo della giornata: Modern da una settantina di persone! Ho avuto inizialmente con me in staff Adrian (un Judge di Bucarest), che mi ha aiutato col conteggio liste e i primi deck check. Successivamente è stato sostituito dal prode Giorgio, fino alla fine del torneo. Settanta persone e due Judge in tutto? Ahi ahi! Quando si è in pochi per gestire molte persone, le priorità devono essere riviste. È capitato spesso che rimanessi solo o che il mio FJ rimanesse solo sul floor, quindi è stato praticamente impossibile fare un numero adeguato di DC. Tuttavia ricordiamoci sempre che la nostra priorità è sì garantire consistenza nel torneo, ma prima di tutto essere presenti in sala per assistere i giocatori. Non prendetevela con voi stessi, quindi, se non riuscite a fare tutto quello che vorreste. Comprendere i limiti della situazione è un passo fondamentale per sfruttare al meglio le risorse che avete.

Parte divertente del torneo: un ragazzo russo che non parlava una sola parola di inglese e aveva tutte le carte in russo. Penso di non aver mai fornito così tanti Oracle text in vita mia.
Pro tip of the day: abbiamo più o meno tutti uno smartphone no? Bene, esistono un sacco di app che riconoscono una carta solo dall'immagine. Scaricatele subito: mi hanno salvato più di una volta!

 

Ed eccoci arrivati a sabato!


Colazione frugale con un cornetto GONFIO di marmellata e via!
Il Day 1 del GP sono assegnato al team floor, guidato dal nostro prode Davide. Un team quasi tutto italiano con l'eccezione di Yakup, che scopro essere il mio alter-ego turco.
Lo scopo del floor team è quello di assicurarsi che il main event sia perfettamente coperto dai Judge, in modo da assistere tempestivamente i giocatori bisognosi di aiuto. Per far questo, serve un piano che permetta ai membri di ogni team, quando hanno completato il loro lavoro, di distribuirsi omogeneamente nella sala.
Il piano era dettagliato al micron, eppure in più occasioni ho personalmente assistito alle varie zone che rimanevano completamente scoperte da arbitri per poi, dieci minuti dopo, esserne totalmente invase.
Durante il 6° turno, Davide mi ha chiesto di identificare le zone più povere di arbitri e ridistribuire il nostro team dove c'era più bisogno. Ed è stato complicatissimo da fare, proprio per il problema di cui ho appena parlato. Parlandone insieme quindi abbiamo identificato il problema: il Team Paper (quello che si occupava di distribuire le slips a inizio turno) consegnava di volta volta i foglietti ai primi arbitri che trovavano in sala, affinché fossero distribuite, ma senza un criterio specifico. Poteva succedere quindi che ad esempio chi era assegnato a coprire i tavoli dal 200 al 500, dovesse consegnare le slips dal tavolo 800 al 1000, muovendosi quindi dalla zona a cui era assegnato. Ecco spiegato il motivo di queste misteriose ondate di Judge che andavano e venivano apparentemente senza senso! Quando fate parte di un meccanismo così grande e notate qualcosa che vi sembra strana, non tenetelo per voi. Parlatene col vostro Team Leader, o con i Judge vicino a voi. Alle volte sarà solo qualche oscura procedura che non avete mai visto - e quindi ve la spiegheranno -, ma altre potrebbe essere un vero problema con cui fare i conti - e quindi lo spiegheranno al responsabile. In tutti i casi, come ho detto prima, non fatevi problemi e chiedete!

Verso la fine del Day 1, sono stato chiamato al tavolo per aiutare il prode Yakup con una traduzione da italiano a inglese. La situazione era questa: un giocatore aveva lanciato una Collected Company, prendendo prima 4 carte con la mano destra e poi 3 con la sinistra. L'avversario diceva che aveva unito i due set in un'unica mano da 7 carte, lui invece sosteneva che questa cosa non era mai successa. Ho raccolto le versione e impressioni di entrambi e ho chiamato Kalle che, fortuitamente, stava passando di lì. Concordata una soluzione, sono tornato al tavolo dando il mio ruling (un semplice HCE).
...peccato che Yakup fosse ancora lì al tavolo ad assistere a tutta la scena!
Quando un arbitro prende una chiamata e ha bisogno del vostro aiuto per comunicare coi giocatori, normalmente ha SOLO bisogno di voi per quel motivo. Ė lui che dovrà dare il ruling, non voi. Io, nell'enfasi del momento, sono entrato a gamba tesa senza nemmeno rendermene conto, a tal punto che è stato Yakup, a cose finite, a farmi presente quel che era successo. Ho chiesto scusa in tutte le lingue che conoscevo. Tocca moderare l'entusiasmo e tenere sempre a mente quello che è il proprio ruolo, onde evitare gaffe simili.

E siamo giunti anche alla fine del sabato.

E fu sera, e fu mattina...

 

Terzo giorno.

Tre giorni di GP sono decisamente stancanti, ma per qualche strano motivo la stanchezza la sento sempre alla fine. Mai durante il giorno.
Come arrivo in location, sono assegnato al Super Sunday Series Modern. Per ben 10 minuti. Vengo subito riassegnato al Main Event, poiché c'era bisogno di più staff per coprire la sala, soprattutto i tavoli alti. Quando la tensione sale, anche la competitività si incendia e la quantità di errori/lamentele/escandescenze sale.
Un esempio: sono stato messo a tenere d'occhio un tavolo con due giocatori estremamente nervosi (si accusavano di Slow Play reciprocamente), e ho dovuto riprenderne verbalmente uno una volta chiedendogli di moderare il liguaggio (lui era italiano, l'avversario no). Per fortuna è bastato: il resto del match si è svolto più serenamente, fino a un'inaspettata stretta di mano finale con sorrisi annessi. Spesso basta la presenza di un Judge a far migliorare le cose, ma non esitate ad intervenire se percepite il rischio di un escalation.

Un'altra situazione decisamente singolare è accaduta ad un tavolo lì vicino. Ricevo una chiamata (stavolta sono due italiani) che mi dicono candidamente: “Sai, ho vinto questo game lanciando questa magia, peccato che c'era Blood Moon in tavola e non avrei potuto giocarla. Il mio avversario ha già ammucchiato però, come facciamo? Più o meno ci ricordiamo cos'era sul tavolo però dimmi tu...”

...
...KAAAAAAALLEEEEEEEEE!!!

Arriva subito, fulgido e smagliante nella sua camicia burgundy. Come gli spiego la situazione, sgrana gli occhi e rimane in silenzio. Poi va verso il tavolo. Dopo un attimo si avvicina a me e mi dice “...ok, di solito se uno ammucchia le sue carte, la partita la concede. Ma io... 

VOGLIO FARE BACKUP!

Io impallidisco. A lui brillano gli occhi in modo sinistro. Come a un Qwokka, ma più malvagio.
Per farla breve: è il primo backup da “non ho nulla sul tavolo” a “ecco per magia uno stato di gioco. Continuate pure!” che abbia mai visto. Però funziona. Giocatori contenti (che è quello che conta!) e lieto fine garantito. Voi però non provateci eh, che serve la camica burgundy per avere questi super poteri.

I turni passano e la fine della svizzera si avvicina. Essendo io uno degli arbitri deputati alla Top 8, vengo mandato in pausa per ricaricare le batterie ed essere il più lucido possibile durante la finale.

 

Arriva il momento.


Inizano le finali del GP. Io, Luca e Guillaume, dopo le foto di rito, iniziamo a seguire le ultime partite dei giocatori.
Voi direte “Sono solo 8 giocatori. Cosa può andare storto?”.
Mi piace spezzare le vostre ingenue speranze.
Durante i quarti di finale, Guillaume nota che uno dei giocatori ha una carta imbustata come quelle del suo mazzo nella tasca.
Momento di sbigottimento.
Coinvolgiamo immediatamente il capo arbitro e inizia un'investigation. Si scopre dopo poco che, durante i courtesy Deck Check prima della Top 8, al giocatore era stata trovata una carta nel deckbox non appartenente al mazzo e il Judge che aveva operato il controllo gli aveva detto di farla sparire da lì. Non avendo altri posti dove metterla non aveva avuto alternativa se non... infilarla nella propria tasca.

Durante le semifinali invece, problema più grave: un giocatore dà un'occhiata alla decklist del suo avversario durante la partita in corso. Sappiate che, a livello professionistico, è possibile dare ai finalisti una copia della decklist dei loro avversari. Come per qualsiasi nota presa al di fuori della partita, però, è possibile consultare queste informazioni solo fra un game e l'altro, non durante una partita. Il ragazzo, quindi, è ricaduto in Outside Assistance (penalità: Incontro Perso), e ha visto sfumare così le sue chance di vittoria in un colpo solo.

Per fortuna che, almeno la finale, non ha portato con sé alcun genere di problema!
Finalmente il main event del GP si conclude...

 

...finalmente è tempo di andare a cena!


Le cene dello staff sono un'esperienza da fare assolutamente. Vi permettono di conoscere meglio le persone che vedete normalmente solo in camicia arbitrale, stabilendo un contatto davvero umano e scoprendo un sacco di retroscena o dettagli che altrimenti non vedreste mai - nel bene o nel male! Sono sicuramente uno dei momenti che preferisco quando prendo parte a questo genere di eventi. Fino ad oggi ne ho saltata una sola, fate voi! Inoltre, quella di Bologna è stata davvero speciale.

Kalle, dopo un discorso carico di emozione fatto da Cristiana, ha finalmente ottenuto il riconoscimento che meritava, venendo promosso L4 in un boato di grida e applausi.
Come dite? Adesso gli L4 non esistono più? Be', poco importa. Per noi lui resterà un L4 a vita. Anche se lo è stato per un mese scarso!

Ed eccoci qua, alla fine di questo enorme post scriptum. Non andrò oltre raccontandovi le mie peripezie successive (cosa succede se lasciate la macchina in un parcheggio coperto che poi viene chiuso e diventa inaccessibile?), siete stati sin troppo bravi ad arrivare fino a qui.

Conclusioni: i GP sono delle esperienze non solo divertenti sul piano arbitrale, ma intense soprattutto sul piano umano1. Non scoraggiatevi se fate domanda ma non venite subito presi. Insistete, lavorate sodo nei contesti locali e tenetevi sempre aggiornati e in contatto con la community. Presto il vostro momento arriverà, e non avrete più dubbi: ne vale davvero la pena.

Ciao! (stavolta sul serio)

-Jacopo


1Fate i complimenti a Andrea per quel video. Tutto quello che ho scritto è riassunto lì. Ho i brividi ogni volta che lo vedo! :)